Un’Antichità moderna


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L’Accademia di Francia, Villa Medici di Roma ospita la mostra “Un’antichità moderna”, aperta fino al 1 marzo 2020, realizzata in collaborazione con il museo del Louvre e a cura di Jean-Luc Martinez e Elisabeth Le Breton.

La mostra è nata dall’idea dell’appropriazione dell’Antichità romana classica in Francia, epicentro della sua diffusione ed è composta da più di 50 opere provenienti dal Museo del Louvre, dalla Gipsoteca di Villa Medici, dal Museo dell’Arte Classica dell’Università “La Sapienza” di Roma e da collezionisti privati.
L’Accademia di Francia a Roma fu fondata nel 1666 da Colbert, grande servitore di Luigi XIV e ha ospitato fin dai suoi esordi, una collezione calchi, per sua natura imparentata con le collezioni reali francesi, presentate nella Sala reale delle Antichità e all’Accademia reale di pittura e scultura del Louvre.

Dessus, mostra Un’antichità moderna, Roma Accademia di Francia, Villa Medici, Roma

Durante l’antichità classica, furono i romani a realizzare le prime raccolte di modelli di arte greca da copiare. Uno dei mezzi più sicuri e meno onerosi per ottenere copie perfette era realizzare calchi in gesso, modesti quanto preziosi. Nell’epoca moderna, in Francia, la ricerca degli stessi valori morali e politici diede origine a un nuovo movimento di appropriazione dell’antichità, con il fine di costituire un analogo repertorio destinato alla sala delle Antichità del re, nel palazzo del Louvre, e all’Accademia reale di pittura e scultura. Da oltre quindici anni il Louvre lavora al restauro, alla riscoperta e alla riabilitazione del repertorio (quasi millecinquecento pezzi) che costituisce oggi la gipsoteca del museo. Da circa dieci anni l’Accademia di Francia a Roma si muove in maniera analoga per restituire alla sua collezione di modelli in gesso il proprio valore.

Negli ultimi cinque anni, il museo del Louvre e l’Accademia di Francia a Roma hanno creato un partenariato di ricerca e studio. Supportate dalle rispettive collezioni e dai risultati di vaste campagne di restauro, le due istituzioni sono ora in grado di presentare quattro secoli di acquisizioni, dalla creazione dell’Accademia nel XVII secolo sino ai nostri giorni e scrivere bellissime pagine sulla trasmissione di idee e sulla creazione francese.

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo, da Officina Librarie, che illustra con saggi e un importante apparato di immagini la selezione di opere scelte per raccontare la storia della creatività francese dal XVII sino al XX secolo attraverso la trasmissione dei modelli in gesso.

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