L’American Academy in Rome celebra i suoi 125 anni della fondazione con una mostra suddivisa in due tempi: “Encounters I”, fino all’8 dicembre 2019 e “Encounters II” a maggio 2020, entrambe impostate sul suo contesto unico e multidisciplinare sulla cultura americana e nelle quali vengono esposti importanti prestiti internazionali insieme a testi e materiali conservati nella biblioteca e nell’archivio fotografico dell’Accademia.
In questo primo appuntamento sono
presenti opere di John Cage, Philip Guston, Eleanor Clark,
Eugene Berman, Al Held, Stephen Kieran, James Timberlake, mentre
nell’esposizione di maggio vedremo Julie Mehretu e J. Meejin Yoon.
Se l’American Academy in Rome fu originariamente fondata per la formazione di
artisti e architetti secondo le pratiche della tradizione, le collaborazioni
che presero forma qui, specialmente dal dopoguerra, hanno generato idee
innovative nelle arti visive, nell’architettura, nella musica e nella
letteratura che, sebbene non sempre siano venute alla luce, continuano a
esercitare la loro influenza ancora oggi.
La mostra, curata da Peter Benson Miller, ripercorre alcuni incontri
emblematici, mostrando, nella sua prima parte, come nel passato questi abbiano
contribuito in particolare allo sviluppo di diverse correnti dell’astrazione.
Legate a specifiche concezioni dello spazio urbano, della società e della
storia, e all’utilizzo di prospettive, tecniche e linguaggi differenti, anche
se interconnessi, queste concezioni devono molto all’atmosfera unica, dal punto
di vista intellettuale e creativo, dell’American Academy in Rome.
La seconda parte di Encounters (maggio 2020) illustrerà come queste modalità
espressive siano ancora oggi utilizzate in opere contemporanee che rispondono
all’attualità di questioni sociali e politiche negli Stati Uniti.
Dedicato a Laurance e a Isabel Roberts, la carismatica coppia che guidò
l’Accademia dal 1946 al 1959, Rome and a Villa, opera della scrittrice Eleanor
Clark, pubblicata nel 1952, esplora la città eterna in una raccolta di saggi
pieni di spirito, animati dai suoi contatti con gli architetti e gli archeologi
in residenza all’Accademia.
Accanto alla mostra e a completamento della stessa, è prevista una serie di eventi
che si svolgeranno nel corso dell’anno, come conferenze, incontri, dibattiti.