La mostra fotografica di Paolo Novelli è esposta alla Triennale, Palazzo dell’Arte di Milano fino al 3 novembre prossimo e presenta una selezione composta da 40 scatti appartenenti a cinque progetti del fotografo.
L’esposizione si concentra sul periodo 2002-2013 con
l’intento di evidenziare la nascita e il consolidamento dello stile personale
di Novelli.
Il percorso del fotografo si distingue per scelte del tutto inusuali, sia nei
contenuti che nella tecnica. I cicli di immagini scelti rivelano una fotografia
essenziale, senza tempo e senza luogo, sintetizzata, non a caso, da Giovanni
Gastel come “fotografia della solitudine”; un linguaggio visivo quindi in netta
controtendenza con la comunicazione preponderante nell’attuale era digitale.
L’altro aspetto, quello tecnico, rafforza la direzione atemporale di Novelli, la cui disciplina è in effetti una sola, la fotografia analogica: tutte le opere sono su pellicola in bianco e nero, senza uso di flash o filtri e stampate a mano. La ripresa analogica viene condotta attraverso una premeditata anarchia operativa nell’uso dell’apparecchio fotografico.
I progetti scelti affrontano il tema principale della ricerca
di Novelli, l’incomunicabilità: porte chiuse, tunnel, nebbie, finestre e
morte si inseguono in un arco temporale di poco più di una decade
attraverso i progetti: “Grigio notte”, dove la nebbia fa da specchio alla
solitudine dell’uomo; “Interiors”, progetto spericolato di lunghe pose nei
tunnel aperti al traffico; “Vita brevis, Ars longa”, ricognizione visiva
nei camposanti da Venezia a Roma; “Niente più del necessario”, sequenza di
porte riprese in interni borghesi, “La notte non basta”,
epigono sull’importanza dell’ambiguità e del mistero in fotografia.
La mostra è realizzata in collaborazione con
AFIP International, Associazione Fotografi Professionisti.