È la collezione del gallerista Cesare Lampronti quella esposta, fino al 16 gennaio 2020, alla Reggia di Caserta, nella Sala degli Alabardieri, nella Sala delle Guardie del Corpo e nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti storici, in una mostra composta a cura della stessa Lampronti Gallery.
La
mostra nasce dall’idea di avvicinare il mondo del collezionismo privato e delle
Gallerie d’arte a quello dei Musei, intesi come luoghi deputati alla fruizione
e alla valorizzazione culturale per “pubblici” sempre più eterogenei.
Essa si propone di mostrare il legame esistente tra le opere già presenti
all’interno della collezione reale, esposta nelle sale della Reggia e i dipinti
presenti nella Lampronti Gallery, nonché di esaltare il fascino della pittura
del ‘600 e ‘700 nella sua globalità. È qui esposto per la prima volta il Porto
di Salerno di Jakob Philipp Hackert, che è il “pezzo” mancante della serie dei
Porti realizzata da Hackert per il re Ferdinando IV di Borbone. La mostra
diventa così occasione per mostrare ai visitatori l’intera serie dei Porti del
Regno, recentemente restaurata. Sono inoltre esposti ulteriori quadri di vedute
di Napoli e della Campania, realizzati da pittori presenti nella collezione
della Reggia.
Le opere scelte sono
riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche;
pittura del ‘600; vedute; paesaggi e nature morte. Il percorso espositivo è
realizzato nel rispetto e nella promozione di tale suddivisione. Inoltre,
un’ulteriore sala è dedicata al progetto “Immagini in cerca di autore”, una
vera e propria sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà
oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori.
La mostra è altresì occasione per dare risalto al ruolo che già da diverso
tempo la Reggia di Caserta ricopre, grazie alla collaborazione con le
università e gli istituti di cultura campani e con la rete di musei italiani,
di centro di diffusione culturale e di luogo dedicato allo studio e alla
ricerca.
La finalità culturale, nonché quella didattico-scientifica è quindi promossa
attraverso la realizzazione di giornate-studio, che vedranno coinvolti esperti
del mondo accademico, con approfondimenti su tematiche quali: il mercato
dell’arte; il legame tra il collezionismo privato e gli enti pubblici; la
pittura napoletana del XVII e il XVIII secolo