Alessandro Guardassoni. Un pittore bolognese tra Romanticismo e devozione


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Bologna rende omaggio ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), in occasione del bicentenario della sua nascita, con un ampio programma di iniziative, mostre e itinerario diffuso che si svolge, a Bologna, presso: Collezioni Comunali d’Arte, Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Chiese Arcidiocesi, fino al 19 gennaio 2020.

Si tratta di personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.

Alessandro Guardassoni, Bozzetto di Lucia davanti all’Innominato, 1885 ca, olio su tavola, Fondazione Gualandi, Bologna

Curata da Silvia Battistini e Claudia Collina, con la collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia e Valentina Volta, l’iniziativa è resa possibile grazie alla sinergia di varie istituzioni pubbliche e private del territorio: Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei – Musei Civici d’Arte Antica e Fondazione Gualandi a favore dei sordi, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Bologna e l’Associazione Culturale Arte e Fede e con il patrocinio del Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
Sulla considerazione della figura di Guardassoni ha pesato a lungo la condanna sull’arte ottocentesca e il tiepido giudizio sull’artista che Roberto Longhi riservò nei Momenti di pittura bolognese.
Solo a partire dagli ultimi tre decenni si è andata affermando una positiva rivalutazione critica della sua opera, che ha contribuito a mettere in evidenza una ricerca espressiva precocemente aperta alle novità introdotte dalle tecniche fotografiche stereoscopiche con esiti di stupefacente modernità, spesso avvicinabili alle più avanzate esperienze di matrice positivista in ambito europeo.  
L’opportunità per una nuova e più ampia comprensione della parabola creativa di questo autore viene offerta con questa iniziativa.

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