Bologna rende omaggio ad Alessandro Guardassoni (1819-1888), in occasione del bicentenario della sua nascita, con un ampio programma di iniziative, mostre e itinerario diffuso che si svolge, a Bologna, presso: Collezioni Comunali d’Arte, Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Chiese Arcidiocesi, fino al 19 gennaio 2020.
Si tratta di personalità tra le più interessanti emerse dalla scuola pittorica felsinea del XIX secolo, cui si deve un originale percorso di rinnovamento dei linguaggi figurativi.
Curata da Silvia Battistini e Claudia Collina, con la
collaborazione di Chiara Sanfelici, Patrizia Tamassia e Valentina Volta, l’iniziativa
è resa possibile grazie alla sinergia di varie istituzioni pubbliche e private
del territorio: Istituto Beni Culturali della Regione
Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei – Musei Civici d’Arte
Antica e Fondazione Gualandi a favore dei sordi, in collaborazione
con l’Arcidiocesi di Bologna e l’Associazione Culturale Arte e Fede e
con il patrocinio del Dipartimento di Architettura, Alma Mater Studiorum,
Università di Bologna.
Sulla considerazione della figura di Guardassoni ha pesato a lungo la condanna
sull’arte ottocentesca e il tiepido giudizio sull’artista che Roberto Longhi
riservò nei Momenti di pittura bolognese.
Solo a partire dagli ultimi tre decenni si è andata affermando una positiva
rivalutazione critica della sua opera, che ha contribuito a mettere in evidenza
una ricerca espressiva precocemente aperta alle novità introdotte dalle
tecniche fotografiche stereoscopiche con esiti di stupefacente modernità,
spesso avvicinabili alle più avanzate esperienze di matrice positivista in
ambito europeo.
L’opportunità per una nuova e più ampia comprensione della parabola creativa di
questo autore viene offerta con questa iniziativa.