Lupo Borgonovo, Zeester


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Lupo Borgonovo (Milano, 1985) include spesso nei suoi lavori forme geometriche, presenti anche nelle opere della serie “Alix” esposte all’interno della mostra “Zeester”, fino al 28 settembre al Museo Civico di Castelbuono (PA). 

Opera di Lupo Borgonovo per il progetto Zeester (particolare)


L’artista alterna elementi raccolti da un viaggio in Cina (dai loghi delle aziende commerciali alle grafiche delle confezioni degli alimenti) ad altri dal sapore quasi sacro, protagonisti di rituali antichi: disegni che raffigurano dei mantelli dipinti su carta di riso e ispirati agli antichi pianeti, preziosi paramenti liturgici conservati nella collezione di Arte Sacra del Museo Civico di Castelbuono. 
Borgonovo ha ripreso la forma dell’antica veste sacra, con un’apertura tonda per la testa del sacerdote, e l’ha dipinta con motivi floreali che richiamano gli arabeschi intrecciati nel XVII secolo con corallo e fili preziosi. 
Il processo pittorico prevede la creazione di una forma simmetrica totale attraverso la piegatura della carta e pressando un lato sull’altro come in un test di Rorschach. 
Il percorso include anche la serie “Babi”, tre sculture in gomma siliconica, il calco al negativo della testa di un cinghiale in poliuretano, usato come obbiettivo nelle esercitazioni di tiro con l’arco. 
Si tratta di un ulteriore distanziamento dalla forma originaria dell’animale, come si trova in natura, per diventare qualcos’altro: un oggetto sciamanico che evoca la dimensione rituale quando l’uomo era in contatto con la dimensione cosmica della sua esistenza.
Il progetto, curato da Laura Barreca e Valentina Bruschi, è fortemente legato al territorio perché è nato anche dalle suggestioni che l’artista ha raccolto durante gli ultimi viaggi in Sicilia, cui ha più volte visitato il Museo Civico di Castelbuono e studiato la sua collezione permanente. 
A conclusione della mostra, un’opera sarà donata dall’artista ed entrerà a far parte della collezione permanente del Museo Civico.

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