In
ambito al progetto culturale “Tempi interessanti per la nostra storia”, ideato
da Andrea Vizzini
Direttore Artistico dell’Associazione culturale FAIarte A.P.S., rientra la mostra
curata da Alberto Fiz per la città di Jesolo e che vede le opere di Giacomo
Manzù, Francesco Messina e Augusto Perez, esposte negli spazi cittadini per
tutto il periodo estivo.
I luoghi scelti sono le
principali piazze a ridosso delle celebri spiagge lagunari che accolgono otto
opere monumentali dei tre protagonisti dell’arte plastica italiana: Manzù (1908
– 1991) è accolto in Piazza Marconi, Perez (1929 – 2000) in Piazza Drago,
Messina (1900 – 1995) in Piazza Carducci.
Sono qui esposti i lavori emblematici di ognuno, come il “Grande Cardinale
seduto” di Manzù, un’opera in bronzo di oltre due metri, “Adamo ed
Eva” di Messina, in granito rosso, “La Notte (Edipo e la Sfinge)”, una
grande porta in bronzo nero di Perez che si estende per quasi quattro metri.
“Tempi interessanti
per la nostra storia” è il titolo del progetto che evoca “May you
live in interesting times”, che a sua volta fa da filo conduttore alla 58a
Biennale veneziana che si sta svolgendo a pochi chilometri di distanza da
Jesolo. Si tratta di una riflessione sulla storia, sulla classicità ma anche
sulla natura stessa dell’uomo. Insieme al “Grande cardinale seduto”,
che ripropone il soggetto più noto di Manzù, lo scultore bergamasco è presente
a Jesolo con “Tebe seduta” e “Tebe in poltrona”, che
appartengono ad un ciclo di opere degli anni ottanta dedicate alla giovane
modella Tebe. Di particolare significato, poi, “Adamo ed Eva” di
Messina, tematica presente nella ricerca dell’artista sin dal 1947 e
rielaborata in periodi differenti della propria vita. Le due figure escono
dall’iconografia classica e sono raffigurati come amanti che guardano verso il
cielo in una meditazione che coinvolge il presente. Decisamente più
drammatica “La Notte (Edipo e la Sfinge)” a cui Perez ha lavorato per due
anni, dal 1981 al 1983. Con quest’opera si viene introdotti nella caverna
segreta della sua arte, dove ogni elemento apre uno scenario d’infinite
possibilità; queste coinvolgono il destino della scultura con risvolti storici
e mitologici.
L’esposizione realizzata
grazie ad un intento congiunto del Sindaco Valerio Zoggia e dell’Assessore alla
Cultura Otello Bergamo si è avvalsa della direzione artistica di Andrea Vizzini
e la collaborazione dello Studio Copernico di Milano.
Accanto a questa mostra, a partire dal 14 luglio prossimo, altre quattro piazze
ospiteranno le sculture monumentali di Giacinto Bosco e Bruno Lucchi a cura di
Boris Brollo.