Firenze celebra i cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I de’ Medici, il primo Granduca di Firenze, con un progetto che prevede un trittico di iniziative in luoghi simbolo fiorentini.
Alla Galleria degli Uffizi, fino al 29 settembre, è aperta la mostra “Cento Lanzi per il Principe”, realizzata a cura di Maurizio Arfaioli, Marco Merlo, Pasquale Focarile e promossa dalle Gallerie degli Uffizi in collaborazione con il Medici Archive Project.
La storica guardia medicea, i Lanzi, sono l’oggetto di questa mostra. Si tratta di una ricostruzione della vicenda plurisecolare di questa milizia, in un percorso espositivo che parte dalle origini, con Cosimo I, e arriva fino all’estinzione dei Medici nel Settecento. Una rassegna di dipinti, incisioni, disegni, armi, armature, addirittura suoni, raccontano la storia dei Lanzi sotto vari aspetti, sociali, culturali, militari e il loro impatto sulla vita cittadina.
Il compito principale
della guardia fu difendere la persona del sovrano e i suoi più stretti
congiunti, pertanto le figure dei Lanzi sono presenze immancabili nelle
raffigurazioni degli eventi legati al sovrano e, anzi, segnalano la presenza
della corte nello spazio figurato, attraverso la loro arma iconica: l’alabarda.
Grazie all’abbondanza di opere e documenti figurativi a disposizione, in mostra
è raccontata e rievocata la vita di un corpo soldatesco che ha inciso perfino
sulla denominazione di uno dei monumenti più importanti di Firenze, La Loggia
dei Lanzi in Piazza Signoria.
La mostra si svolge al primo piano degli Uffizi e non
per caso: dalle finestre delle sale si può infatti ammirare la Loggia
dell’Orcagna su Piazza della Signoria, che per essere stata la facciata del
quartier generale della Guardia tedesca negli Uffizi è ancora oggi nota come
Loggia dei Lanzi (abbreviazione dal tedesco “Lanzknecht”, lanzichenecchi).
La mostra percorre la storia di questa milizia in quattro sezioni e, oltre 90 opere tra armature, armi, vestiti, incisioni, dipinti, documenti e libri, ne raccontano l’istituzione e la storia, senza tralasciare l’impatto che essa ebbe sulla vita cittadina. È un racconto a tutto campo, che coinvolge tanto il popolo quanto i personaggi della corte, dai nani alla duchessa Eleonora da Toledo. Sono esposti oggetti sensazionali: quello che resta dell’armatura di Cosimo I, e la splendida armatura del capitano Fernberger con impresso lo stemma mediceo, proveniente dal Künsthistorisches Museum di Vienna. Le guardie furono immagini iconiche del potere principesco, capaci, con la sola comparsa, di trasformare un qualsiasi spazio e situazione in una “scena di corte”. Dopo circa 200 anni di fedele servizio, furono l’ultima vestigia del vecchio regime ad abbandonare il proprio posto, rimanendo a scorta dell’Elettrice palatina fino all’arrivo a Firenze, nel marzo 1738, della Guardia svizzera dei Lorena che prese il loro posto.