La mostra “L’Aquila. Tesori d’arte dal XIII al XVI secolo”, allestita al Forte di Bard, presenta al pubblico una selezione di 14 opere restaurate tra oreficerie, sculture in terracotta, pietra e legno, dipinti su tavola e tela provenienti dalle chiese aquilane, a dieci anni dal terremoto del 6 aprile 2009 in Abruzzo.
Dalle Madonne con Bambino del Maestro di Sivignano e di Matteo da Campli a quella detta Delle Grazie; dal grande Crocefisso della Cattedrale alla Croce processionale di Giovanni di Bartolomeo Rosecci; dall’elegante e leggero San Michele arcangelo di Silvestro dell’Aquila allo splendido San Sebastiano di Saturnino Gatti; dal Sant’Equizio di Pompeo Cesura fino alle grandi tele di Mijtens, la mostra è una storia di sopravvivenze, un omaggio alla città dell’Aquila nel decennale del sisma e una testimonianza della grande ricchezza della sua arte.
Il progetto, ideato da Marco Zaccarelli, è promosso dall’Associazione Forte di Bard con il patrocinio della Città dell’Aquila e della Regione Abruzzo, e vede la partecipazione dell’Ufficio Arte Sacra e Beni Ecclesiastici dell’Arcidiocesi Metropolitana dell’Aquila e del Polo Museale dell’Abruzzo / MuNDA Museo Nazionale d’Abruzzo, enti prestatori delle opere, e della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città dell’Aquila e i Comuni del Cratere e del Segretariato Regionale dell’Abruzzo (Direzione Regionale per Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo).
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 17 novembre, è allestita nella nuova ala del Museo delle Alpi dedicata alle esposizioni temporanee, al primo piano dell’Opera Carlo Alberto. Questa mostra è affiancata dalla mostra fotografica “La città nascosta di Marco D’Antonio”, a cura di Eleonora Di Gregorio.