La Fondazione Prada, dall’11 maggio sino al 24 novembre 2019, ospiterà 70 lavori dell’artista Jannis Kounellis, pittore e scultore greco naturalizzato italiano, scomparso a Roma nel 2017 ed esponente di spicco dell’Arte Povera. Si tratta della prima retrospettiva realizzata con la curatela di Germano Celant. Il progetto, sviluppato con la collaborazione dell’Archivio Kounellis, riunisce una serie di lavori realizzati dal maestro tra il 1958 e il 2016 provenienti da numerosi musei italiani e internazionali, quali: la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou- Musée national d’art di Parigi, il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, il Walker Art Center di Minneapolis e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, oltre a collezioni private italiane e straniere. L’esposizione veneziana intende ricostruire il percorso artistico dell’artista, cercando di stabilire un dialogo tra le sue opere e gli spazi dello stupendo Palazzo settecentesco,situato nel sestiere di Santa Croce, affacciato sul Canal Grande, e dal 2011 sede veneziana della Fondazione Prada.
Le opere esposte nelle due sale del I piano nobile, realizzate tra il ‘60 e il ‘66,trattano del linguaggio urbano, con scritte,segnali e insegne presenti nelle strade di Roma ,con lettere, frecce e numeri neri tracciati su tela. Dal 1967, per superare l’uniformità pittorica della sua prima produzione, la ricerca di De Kuonellis si fa più radicale realizzando opere che inglobano elementi concreti come terra,volatili, lana carbone, cotone, fuoco. Nelle installazioni realizzate dalla fine degli anni ’60 ed esposte in mostra, l’artista innesca uno scontro dialettico tra l’instabilità e la temporalità connesse alla fragilità dell’elemento naturale e la pesantezza, rappresentate da superfici modulari in metallo dipinto di grigio. Dal 1967, data della cosiddetta “margherita di fuoco”, il fenomeno della combustione col suo potenziale trasformativo e rigenerante, appare sempre più frequentemente nell’opera dell’artista, che affronta nei suoi lavori temi come la gravità e l’equilibrio, sfruttando le possibilità formali e immaginative insite nell’atto di appendere un oggetto. Negli anni ’80 e ‘90 Kounellis approfondisce il confronto con lo spazio architettonico e urbano, aspetti questi, che si trovano nell’installazione del 1992, esposta nella corte interna del palazzo veneziano..La retrospettiva è completata dalla presentazione al piano terra di film, cataloghi, inviti, manifesti e fotografie d’archivio che testimoniano la storia espositiva di Kounellis e da un focus dedicato ai suoi progetti in campo teatrale.