Al Magazzino del Sale alle Zattere di Venezia, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, è allestita una mostra che celebra i cento anni dalla nascita di Emilio Vedova, aperta al pubblico fino al prossimo 3 novembre, voluta e curata dall’amico Georg Baselitz.
Vedova e Baselitz erano legati da una profonda e duratura amicizia fin dai primi anni Sessanta nella Berlino divisa dal muro, dove Vedova visse per circa due anni e dove realizzò l’Absurdes Berliner Tagebuch ‘64 nel suo grande studio berlinese. Particolarmente vivo è il ricordo dell’omaggio che Baselitz fece alla Biennale di Venezia del 2007 all’amico veneziano subito dopo la sua scomparsa con una serie di opere di straordinaria forza espressiva.
La mostra presenta due serie di grandi opere su tela (teleri) di Emilio Vedova tutte in bianco e nero, appartenenti ad altrettanti momenti significativi del suo lungo percorso artistico, gli anni ‘50/’60 e gli anni ‘80.
I teleri sono installati
su due lunghe pareti frontali. Su quella di destra sono
allestite sei grandi opere quadrate provenienti dagli anni ottanta che videro
il maestro veneziano protagonista con una pittura esplosiva e di grande impatto
visivo; su quella di sinistra una serie di opere storiche di fine anni
cinquanta e inizio anni sessanta: dallo “Scontro di situazioni’59-II-1”
realizzato a Palazzo Grassi nel 1959 in occasione della mostra “Vitalità
nell’arte” ad alcune opere appartenenti a cicli di quegli anni: ciclo della “Protesta”
(1953), “Immagine del tempo” (1958), “Per la Spagna” (1961-1962). Una scelta,
quella di Baselitz, che accompagna direttamente nel cuore dell’esperienza
artistica di Emilio Vedova, presentando una mostra, “estrema” nella visione e
radicale nei contenuti, che collega tra loro due periodi cruciali dell’opera di
Vedova, con un intervallo di venti anni, dimostrandone la continua vitalità
sperimentale e di ricerca.
Il percorso espositivo si conclude con una grande immagine fotografica di
Emilio Vedova e Georg Baselitz ritratti insieme.