Cesare Berlingeri. Forme nel tempo


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Fino al 15 aprile prossimo, il MARCA, Museo delle Arti di Catanzaro, espone le opere di Cesare Berlingeri (Cittanova, RC, 1948), uno degli artisti calabresi più apprezzati e conosciuti del panorama delle arti visive nazionali e internazionali.

Cesare Berlingeri, Troppa luce per Vincent, 2018, Olio e pigmento su tela piegata, cm151,5×150,5

La mostra, dal titolo “Forme nel tempo”, curata da Maurizio Vanni e organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’Associazione Spirale d’idee e l’Archivio Cesare Berlingeri, presenta 50 opere, tra cui alcune realizzate per l’occasione, in grado di ripercorrere il percorso creativo di Berlingeri dagli anni ottanta fino a oggi.

Il percorso espositivo, che coinvolge i tre piani del museo calabrese, si apre con alcune delle sue installazioni più significative, quindi prosegue con un dialogo tra le opere storiche della collezione del MARCA e quelle prodotte per questo appuntamento da Berlingeri.

La retrospettiva propone inoltre un ampio confronto tra le opere recenti e i lavori storici di Berlingeri, come quelli caratterizzate dal colore blu oltremare degli anni ottanta, che hanno contraddistinto il suo cammino artistico internazionale e che sono stati esposti, tra gli altri, in alcuni dei musei più importanti del Brasile come al MAM, Museo di Arte Moderna di Salvador de Bahia e di Rio de Janeiro, e al MAC, Museo di Arte Contemporanea di Goiânia.

Il curatore, Maurizio Vanni, osserva: “Berlingeri non lavora partendo dall’idea di qualcosa che è già successo, ma quasi come in un rito propiziatorio si proietta su ciò che deve ancora accadere. Ne scaturisce un’evoluzione artistica costante dove nulla è mai uguale a se stesso e anche se lo fosse la nostra intelligenza emotiva non lo riconoscerebbe a distanza di tempo perché essa stessa è trasformata. Tutto risponde a un’effimera matrice che si sintetizza in una o più azioni, piegature, avvolgimenti, istallazioni più cerebrali che fisiche, legate a forme che esaltano maggiormente la concezione ciclica del tempo che non lo spazio”.

Correda la mostra un volume pubblicato da Prearo Editore, con testi di Maurizio Vanni (Direttore del Lu.C.C.A. Museum), Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale a Milano) e Teodolinda Coltellaro (critico d’arte).

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