All’interno dei sotterranei di Palazzo Bentivoglio di Bologna, si apre un nuovo spazio espositivo dedicato a mostre temporanee ed eventi e a inaugurare questa attività espositiva è la mostra “Bologna Portraits di Jacopo Benassi”.
Curata da Antonio Grulli e tra i main projects di Art City Bologna 2019 in occasione di Arte Fiera, rimane aperta al pubblico fino a domenica 31 marzo.
Questo progetto vuole essere un tributo e una riflessione su Bologna e sui suoi cittadini, un particolare sguardo sul luogo in cui questa nuova realtà espositiva si sta affacciando e andrà a operare nei prossimi anni.
La mostra raccoglie una selezione di fotografie realizzate dall’artista durante i suoi soggiorni bolognesi negli ultimi anni. Il corpus centrale delle opere è composto da una serie di ritratti di personalità legate alla città. Artisti, scrittori, imprenditori, uomini d’affari, baristi, stilisti, musicisti, animatori culturali, perdigiorno, attori, ecc. Un centinaio di persone dalle età più varie, dai ventenni agli ultranovantenni, che fanno parte del paesaggio cittadino. La selezione dei volti da fotografare è stata spesso guidata dal caso, così come dalle normali frequentazioni più strette dell’artista in città. Non tutti sono famosi, ma tutti hanno un volto, un’attitudine o una fisicità che hanno colpito Jacopo e che lui ha sentito la necessità di interpretare con il proprio obiettivo, quasi questa serie di lavori fosse un possibile case study sul ritratto. Un case study che compone un mosaico in grado di darci un unico grande ritratto di Bologna oggi, fatto dei volti di alcune delle persone che la stanno animando e costruendo giorno dopo giorno.
A queste fotografie si mescolano immagini di un giardino fotografato nel buio della notte. È il giardino interno di Palazzo Bentivoglio, il luogo in cui solitamente l’artista risiede quando si trova in città e in cui ha realizzato la gran parte dei ritratti. Le fotografie di foglie, piante e alberi, sono state fatte quando Jacopo non riusciva a dormire e finiva per aggirarsi da solo in quell’ambiente buio ma bellissimo, a cavallo tra naturale e artificiale, in una strana dimensione privata e nascosta della città. Questi scatti notturni, mescolati ai volti, finiscono per creare una contestualizzazione spaziale che è anche metafora di stati psicologici e intimi dei soggetti ritratti.
La mostra è corredata dal libro Bologna Portraits realizzato e distribuito dalla Casa editrice Damiani, ed è realizzato in collaborazione con Antonio Grulli con cui è stato concepito il particolare layout incentrato su di uno stretto dialogo di immagini e testo.