Summerisnotover di Šejla Kamerić


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Šejla Kamerić, Position Absolute II, 2015 – Foto di Paula Winkler

Il percorso dedicato all’arte contemporanea guidato da Adrian Paci alla Fondazione Adolfo Pini di Milano, prosegue con una mostra dedicata a Šejla Kamerić intitolata “Summerisnotover”.
Il progetto site specific, realizzato a cura di Erzen Shkololli, è aperto al pubblico fino all’8 marzo 2019 e conduce alla scoperta dei nuovi spazi espositivi della Fondazione allestiti nelle nuove sale della palazzina di fine Ottocento.
Nata nel 1976 a Sarajevo, Šejla Kamerić è cresciuta durante la guerra, sopravvivendo all’assedio e al bombardamento della città. Questo fatto biografico ha influenzato tutta la sua pratica artistica. Negli ultimi anni ha ricevuto ampi consensi per l’impegno sociale e per il suo lavoro artistico dall’intimità commovente, basato su esperienze personali, ricordi e sogni.
Con Summerisnotover l’artista sviluppa un progetto che si modella nello spazio espositivo della Fondazione Pini. Il corpo di lavori in mostra riflette sulla percezione che abbiamo delle notizie, sottolineando come sia cambiato il ruolo della fotografia così come il problema dell’utilizzo delle immagini (di guerra) e della loro distribuzione. In questo senso, se storicamente guerre e rivoluzioni hanno spesso avuto inizio in primavera e in estate, oggi queste stagioni sono forse il periodo in cui utilizziamo più intensamente i social media per mettere in mostra le nostre vite. Alterando la presunta autenticità della fotografia e adoperando le stesse tecniche dei social per raggiungere un pubblico diffuso, Summerisnotover supera la tradizionale convinzione che la fotografia esista come categoria separata e distinta. L’artista crea, quindi, un gigantesco flusso di immagini per ricordare allo spettatore che l’estate non è finita: la guerra non è finita.

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