Lesley Foxcroft – Grazia Varisco


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Grazia Varisco – Il passante – Progetto 1980 realizzazione per Villa Pisani Bonetti, 2018 – Ferro 286x290x290 cm
Risonanza al tocco, 2018 – Acciaio inox, 200×50 cm
Courtesy Associazione Culturale Villa Pisani Contemporary Art, Bagnolo di Lonigo – Courtesy A arte Invernizzi, Milano – Foto Bruno Bani, Milano

Nella palladiana Villa Pisani Bonetti di Bagnolo di Lonigo (Vicenza), l’ottava edizione della Biennale “Arte Contemporanea a Villa Pisani” è dedicata a Lesley Foxcroft e Grazia Varisco, che espongono le loro opere sia all’interno che all’esterno fino al 10 novembre.

Il progetto, avviato nel 2007 da Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, proprietari della Villa, è coordinato da Luca Massimo Barbero e curato da Francesca Pola, realizzato dall’Associazione Villa Pisani Contemporary Art in collaborazione con A arte Invernizzi.

Nel salone centrale dell’edificio, Lesley Foxcroft (Sheffield, UK, 1949) ha collocato quattro sculture lineari orizzontali, quante sono le porte del locale, poste sulle rispettive architravi e attentamente proporzionate alle loro dimensioni, sottolineando così la struttura architettonica dell’edificio palladiano e le sue principali traiettorie di transito interno. Per il parco attorno alla Villa, Foxcroft ha ideato una scultura in metallo galvanizzato a forma di “L”, disposti a delineare una sorta di parallelepipedo aperto e attraversabile, che integra il materiale urbano nel contesto naturale. In uno degli spazi seminterrati, Foxcroft presenta, invece, una selezione di opere in diversi elementi realizzate a partire dal 1997, anno in cui ha esposto per la prima volta il suo lavoro in Italia. Sono sculture in materiali semplici e quotidiani, come cartone, MDF (Medium Density Fibreboard: fibra di legno assemblata industrialmente), gomma industriale; tutti materiali caratterizzati da estrema duttilità ed elasticità.

Grazia Varisco (Milano, 1937) si è concentrata sulla relazione dell’edificio palladiano con lo spazio circostante, ideando due interventi che mettono in rapporto la Villa e il parco. Il primo si presenta come una superficie specchiante collocata a ricoprire i due corpi inclinati laterali della scalinata posteriore, che collega Villa Pisani al grande prato retrostante e all’ambiente intorno. Le dinamiche del passaggio si ritrovano nel secondo intervento, una grande scultura concepita per il parco, costituita da due lastre verticali in acciaio corten, affiancate ma non allineate tra loro, a delineare una sorta di corridoio a cielo aperto, che va restringendosi sino a culminare in una Risonanza specchiante sul fondo. Al centro del grande salone della Villa, è esposta una grande installazione in tre elementi tra loro intersecanti e di tre colori diversi (bianco, nero e grigio), che appartiene alla tipologia degli Gnomoni, idealmente ed esplicitamente, una sorta di meridiana concettuale ed esperienziale. In uno degli spazi seminterrati delle cantine, Varisco richiama la presenza di altri Gnomoni, ma con una soluzione più estesa e progressiva nello spazio, mentre al fondo del percorso si trovano i suoi Quadri comunicanti, che ripropongono in modo ancora differente il tema del vuoto e della superficie specchiante, in questo caso disturbata da intenzionali interferenze, come elemento di lettura e modificazione dello spazio.

A questa doppia mostra personale di Foxcroft e di Varisco sono dedicati due cataloghi monografici bilingue, che contengono l’introduzione di Manuela Bedeschi e Carlo Bonetti, i testi critici di Luca Massimo Barbero e di Francesca Pola, apparati bio-bibliografici delle artiste e le immagini delle opere installate a Villa Pisani.

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