Giulia Lama Pittrice e poetessa 1681-1747


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Giulia Lama, Pittrice e poetessa, 1681-1747

Il Museo del Settecento Veneziano Ca’ Rezzonico ospita fino al 3 settembre la mostra dedicata a Giulia Lama (Venezia 1681-1747) che ha ideato in collaborazione con Associazione Culturale Eidos e realizzato a cura di Alberto Craievich.

A Venezia, nella prima metà del Settecento, oltre a Rosalba Carriera viveva un’altra pittrice di primo piano, purtroppo del tutto ignorata fuori dalla sua patria ed era Giulia Lama. Figlia d’arte (suo padre, Agostino, era pittore lui stesso oltre che mercante d’arte e perito) a dispetto delle sue colleghe impegnate nella produzione di generi “femminili” come il ritratto o la miniatura, Giulia si cimentò nella pittura di storia, con grandi composizioni affollate.

La sua estetica, lontana da visioni prettamente decorative o intrise di calda sensualità, si qualifica nelle raffigurazioni dal forte risalto plastico ed espressivo, violente nella loro gestualità e nell’uso del colore, in sintonia con quanto diffuso in quegli anni a Venezia da Giambattista Piazzetta.

Questi peraltro ci ha lasciato uno straordinario ritratto della pittrice, che pare essere stata non bella d’aspetto, ma dal temperamento forte seppure malinconico.

Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede una splendida selezione delle sue opere grafiche, tutti studi di nudo tratti dal vero: una prassi non certo convenzionale per una donna dell’epoca, che tuttavia ci rivela appieno una personalità autonoma e anticonformista. Alcuni di questi fogli, restaurati per l’occasione, sono esposti ora per la prima volta.

La mostra presenta una serie di nudi tratti “dal vero” che oggi non stupiscono lo spettatore. Quello che invece non mancherà di stupire di questa raccolta esposta negli spazi del Museo del Settecento veneziano, è che potrebbero essere i primi, nella storia dell’arte ad essere eseguiti dal vero da una donna, una prassi decisamente non convenzionale per quell’epoca, il Settecento.

Di Giulia Lama, veneziana, riscoperta dalla critica solo a partire dal Novecento, si possono in città scoprire altre opere, tra queste, una pala d’altare presso la chiesa di San Vidal e un dipinto conservato nelle vicine Gallerie dell’Accademia.

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