Proibitissimo


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Proibitissimo, Satyricon, Still da film, photo Nadia Pugliese-da Denise Solenghi

Il PAV, Parco Arte Vivente di Torino, accoglie fino al 15 aprile un progetto di Irene Dionisio realizzato a cura di Viola Invernizzi e intitolato “Proibitissimo!”, promosso dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e coordinato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo per sostenere i giovani talenti artistici. Esso vede la sua realizzazione grazie all’affiancamento del Centre d’Art Contemporain de Geneve e di Hangar Creatività e la collaborazione dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, Associazione Wild Strawberries, Dugong Film e Film Commission Torino Piemonte, mentre il catalogo è edito per l’occasione da Prinp Editore.

Focus dell’esposizione è la videoinstallazione “Proibitissimo!” legata al film “Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte” di Irene Dionisio che verrà presentato al Centre d’Art Contemporain di Ginevra nel contesto della Biennale delle immagini in movimento di Ginevra come unico progetto artistico italiano.

Si tratta di spezzoni “proibitissimi” di film dei quali si conserva memoria negli archivi cinematografici italiani, dai quali il gruppo di lavoro, diretto da Irene Dionisio, ha recuperato una serie di scene censurate nel corso della storia del cinema italiano, rimesse in scena attraverso un lavoro di stilizzazione di costumi e scenografie, in ordine cronologico dal ‘51 al ‘98.

La mostra tende a sottolineare ed enfatizzare il processo che ha portato alla sua realizzazione, rendendo lo spettatore coinvolto e consapevole della natura in progress dell’intero progetto. L’introduzione alla visione non si intende infatti come un momento didascalico, ma come un accompagnamento il più possibile immersivo che susciti interesse e aspettativa nei confronti del film, di fatto approdo finale del percorso espositivo.
Per questo scopo è stato creato un gruppo operativo che ha lavorato sotto la direzione di Irene Dionisio, con la curatela di Viola Invernizzi e la collaborazione di Vittorio Sclaverani: Omar Bovenzi, Riccardo Calisti, Giulia Capirone, Caterina Cretier, Helena Falabino, Ginevra Lanaro, Dunja Lavecchia, Emanuele Marini, Giovanni Mauriello, Ambra Micheletto, Alberto Rinaldi, Giorgio Santise, Beatrice Surano, Morena Terranova.

La ricerca condotta dal gruppo di lavoro ha portato all’analisi di oltre settanta film censurati e alla selezione delle scene da inserire nel film, secondo quattro tematiche principali oggetto di censura: violenza, religione, politica, sessualità.

In esposizione sono presenti anche diversi materiali: foto, estratti dei copioni, elementi della scenografia, documenti d’archivio, parti del diario di lavorazione e dello storyboard, foto di scena. Ad arricchire il percorso della mostra sono esposti alcuni preziosi documenti sul tema della censura gentilmente concessi dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema.

I visitatori possono inoltre visionare il making of del film e la processualità che ha portato alle operazioni di re-enacting e foundfootage che costituiscono il momento principale di interazione con lo spettatore.

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