Sono presenti in questa mostra: Enrico Baj, Clara Brasca, Domenico Castaldi, Ketra (Elena Pizzato), Luigi Russolo, Renato Varese, Lorisandrea Vianello, Andrea Vizzini, Tono Zancanaro, e i Krampus (in fotografia e video) e maschere africane Subsahariane.
La presente mostra è un’esposizione di natura tematica come le altre che l’hanno preceduta, e cioè: Attorno al Rumore, tributo a Luigi Russolo, e Luce & Materia in cui s’indagavano lo sviluppo del Rumore nell’arte contemporanea dopo l’avvento del manifesto futurista di Luigi Russolo: l’Arte dei Rumori; e la Luce che forma e si fonde nella materia, dalla fotografia alla luce e viceversa.
Qui, altrimenti, l’attenzione tematica è puntata sulla centralità della maschera, ma non tanto come personaggio intendendo l’Arlecchino, il Pantalon o il Pulcinella, bensì come un “teatro di Io”, per dirla secondo il filosofo Foucault, dove i diversi “Io” si strutturano in individui che ci governano psicologicamente e rispondono alla maschera/persona tramite la sublimazione della personalità artistica. Senza la pretesa di dimostrare tutte le maschere possibili appartenenti alla nostra Persona si è voluto rappresentarne alcune di esse quale esempio di categoria tipica. In mostra pertanto vi troveremo la Maschera Ideologico/politica che con Tono Zancanaro deride il potere dittatoriale, o quella di Clara Brasca che ce la rende stilizzata in un volto classico greco-romano. La Maschera Simbolista con Luigi Russolo dove il vampiro reca un volto di donna, o ancora Andrea Vizzini che assume alcuni volti noti della storia per simboleggiare l’evento religioso o filosofico. La Maschera Etnografica con i Krampus personaggi fiabeschi delle storie montanare tipicamente ancestrali, o quella totemica in vetro di Murano di Lorisandrea Vianello che le recupera dal proprio inconscio sognante. Poi, la Maschera Erotica di Ketra dove lo scambio padrone/schiavo segue le pulsioni nostre più profonde che abbisognano di diversità da noi per esistere sul piano del rapporto con l’altro. Infine la Maschera Poetico/artistica con l’ironia beffarda dello sberleffo in Enrico Baj, mentre si fa ridanciana nei personaggi insolenti di Domenico Castaldi; di lato ad osservare la messa in scena due grandi dipinti di Renato Varese sulla Condizione Umana che riflettono i temi di sempre: povertà, ricchezza; fortuna e disgrazia; fede o caos interiore.
La mostra si articola in sedi diverse: ai “Molini” troviamo il nucleo centrale di Maschera Maschere con gli artisti su descritti ad esclusione delle Maschere Totemiche di Vianello che assieme a quelle Subsahariane sono esposte al Museo della Città, Torre di Sant’Agnese, mentre i Krampus si trovano nella Sala delle Colonne del Municipio.