Call for Iolas’ House


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Victor Brauner, Forme mere, ©Collezione Gruppo Credito Valtellinese

Al Palazzo Costa Grimaldi di Acireale (Catania), da domani 14 dicembre e fino al 25 febbraio prossimo, è allestita la mostra “Call for Iolas’ House”, prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e realizzata a cura di Stefania Briccola, Leo Guerra, Cristina Quadrio Curzio.

La mostra è dedicata alla villa-relitto del leggendario gallerista Alexander Iolas (Alessandria d’Egitto, 1907 – New York, 1987), che fu il primo direttore artistico della Galleria Gruppo Credito Valtellinese, Refettorio delle Stelline di Milano, e fu colui che commissionò ad Andy Warhol il dipinto “The Last Supper” ispirato dal capolavoro di Leonardo da Vinci situato proprio di fronte alla Galleria.
La villa, costruita fra il 1965 e il 1968 ad Agia Paraskevi ad Atene con il contributo di svariati architetti e con la consulenza degli stessi artisti, nelle intenzioni del suo proprietario doveva diventare un museo vivo dedicato all’arte contemporanea, ma oggi è solo un monumento dedito all’assenza e al declino: dopo la morte improvvisa di Iolas, sono stati sottratti e vandalizzati dapprima l’importante collezione di opere d’arte contemporanea e antica, poi le partizioni ornamentali con gli arredi interni ed esterni.
Questa mostra focalizza la triste ed avvincente storia della villa attraverso le testimonianze di alcuni artisti e galleristi che vi hanno lavorato o risieduto occasionalmente (tra cui Novello Finotti, Fausta Squatriti, Marina Karella, Renos Xippas), accresciuta dai racconti del suo biografo ateniese e di altre figure, italiane ed internazionali, appartenute a vario titolo alla ‘scuderia Iolas’ nel secondo dopoguerra, oggi assurte al ruolo di personalità della cultura e delle arti sulla scena internazionale.
Il titolo “Call for Iolas House” suggerisce un monito e contemporaneamente una richiesta.
La speranza dei curatori è quella di focalizzare l’attenzione del pubblico attorno a un autentico sito archeologico della contemporaneità attualmente non riconosciuto, tracciandone al contempo una prospettiva di rinascita come luogo di scambio e di produzione della cultura del contemporaneo.
La storia dell’arte contemporanea è passata da Villa Iolas e dal suo leggendario fondatore, mercante e collezionista.
Al suo interno furono sistemate, in forma quasi sempre complementare allo spazio architettonico e all’affascinante giardino attico che la circonda, opere di Warhol, Ernst, Brauner, de Saint Phalle, Tinguely, Takis, Fontana, Finotti, Karella, De Chirico, Berrocal, Mattiacci e numerosi altri protagonisti delle avanguardie del XX secolo, della Pop Art e del Nouveau Réalisme. La perdita, certo definitiva vista la dispersione commerciale e lo smembramento, della collezione Iolas avvenuta negli ultimi trent’anni, impone al progetto espositivo due percorsi: quello dell’esposizione di una serie di opere ‘di confronto’, esperibili nelle collezioni private internazionali e nella collezione del Credito Valtellinese e quello della ricostruzione scenografica di selezionate installazioni artistiche della villa, attraverso il re-made dei capolavori perduti.
In quest’ultimo intervento la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha voluto coinvolgere allievi ed insegnanti dei licei artistici di Giarre, in provincia di Catania, e di Morbegno in provincia di Sondrio, sedi nelle quali il Credito Siciliano opera commercialmente.
Completa la mostra anche un video originale con le testimonianze di personalità che furono vicine a Iolas, dal suo biografo Nikos Stathoulis ad André Mourge, che fu suo compagno di vita, ad artisti come Marina Karella, Fausta Squatriti, Novello Finotti.

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