All’interno della Chiesa di Santa Felicita a Firenze, nella prima cappella di destra edificata da ser Filippo Brunelleschi per la famiglia Barbadori, Jacopo Carucci detto il Pontormo eseguì l’intera decorazione pittorica su committenza di Lodovico Capponi negli anni tra il 1526 e il 1529. La complessa decorazione pittorica dell’ambiente comprende: i quattro Evangelisti, raffigurati nei tondi dei pennacchi sottostanti la cupola, eseguiti in collaborazione con il Bronzino; l’affresco con l’Annunciazione sul lato della controfacciata; la vetrata istoriata raffigurante la Deposizione (copia dell’originale di Guillaume de Marcillat); il tabernacolo-reliquiario marmoreo seicentesco dedicato a San Carlo Borromeo; la grande tavola d’altare raffigurante il Trasporto di Cristo. La cupola, anche questa affrescata dal Pontormo e raffigurante Dio Padre e i Patriarchi, ricordata dal Vasari, fu distrutta nella seconda metà del XVIII secolo e ridecorata da Domenico Stagi.
L’affresco, staccato dopo l’alluvione del 1966 e posizionato su supporti mobili, è oggi diviso in due parti; queste due strutture però non aderivano più alla parete muraria dove erano state fermate con viti in ottone e ciò creava delle tensioni tali da mettere a rischio l’intera superficie pittorica. Anche i numerosi ritocchi e ripassature effettuate nel restauro degli anni settanta erano completamente alterati e cromaticamente dissonanti con la pittura originale.
Stesso discorso vale per il dipinto su tavola del Trasporto di Cristo, capolavoro del Pontormo, sul quale si sono verificate alcune fenditure nella zona superiore destra, mentre con la luce radente si sono individuati alcuni microsollevamenti della pellicola pittorica lungo i margini degli antichi tasselli lignei.
Per questi e altri problemi rilevati, la Cappella Capponi in Santa Felicita è in restauro da circa un mese, con un progetto di intervento approvato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, sotto l’alta sorveglianza del funzionario responsabile del quartiere di S. Spirito Daniele Rapino ed è affidato al restauratore Daniele Rossi. Tutto ciò è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione non profit Friends of Florence e in particolare ai donatori Kathe e John Dyson.
Per la durata dei lavori di restauro, sulla parete di tamponatura del cantiere all’ingresso della chiesa di S. Felicita, sarà collocato un video in loop realizzato da Art Media Studio per Friends of Florence, che illustrerà le fasi dell’intervento. Con questo allestimento la Fondazione intende dare ai visitatori l’opportunità di partecipare, anche se in maniera indiretta, a questo grande evento, così per meglio comprendere le ragioni e le operazioni che sottintendono ad un intervento di restauro cosi complesso e, nel contempo, attenuare la delusione per la mancata fruizione di questo inestimabile luogo d’arte e di fede.