Ferdinando Creta e Francesco Creta sono i curatori della mostra personale di Rosaria Matarese (Napoli, 1941), allestita al Museo Arcos di Benevento fino al 28 maggio, con la quale gli organizzatori intendono proporre di focalizzare l’attenzione sull’attualità, riprendendo quel filo narrativo operato, nel corso di questi primi anni del Duemila. Le opere qui esposte sintetizzano la traccia che sostiene da decenni l’intera poetica di Rosaria Matarese, contenitori di se stesse, tabernacoli del pensiero, che obbligano a una fruizione-devozione privata, riportando alla mente le pale richiudibili di tradizione fiamminga. Una produzione che ragiona per contrasti, vuoto e pieno, aperto e chiuso, spirituale e materiale che si incontrano nella sintesi di pittura e scultura con materiale di riutilizzo, nel rapporto tra il contenitore decorato e il suo interno dipinto. In mostra oltre trenta opere, fra dipinti e istallazioni in cui spesso materiali di recupero trovano una nuova vita unendosi a impasti di colore, ritagli di giornale, fotografie, poster pubblicitari, raccontano al tempo stesso il percorso dell’artista, fra i principali esponenti italiani della corrente artistica della Patafisica e uno spaccato importante della storia dell’arte napoletana.
“Rosaria Matarese, agisce in piena sintonia con il gruppo di Linea Sud costruendo “opere aperte” (o “praticabili” secondo la definizione di Mario Persico) che sottolineano l’indeterminazione tra creazione artistica, intervento del fruitore e rifiuto del quadro come campo iconico chiuso. Scrive Mario Franco “L’arte di Rosaria Matarese attraverso l’ironia del suo sberleffo – mentre uno specchio rotto riflette la lunga lingua dei suoi dipinti – spazia nella messa in scena teatrale delle sue scatole a più superfici, nelle ante-sipario che si aprono e si chiudono come un libro che racconta la coubertiana origine del mondo.”
La mostra è stata realizzata con il supporto della responsabile rete museale della Provincia di Benevento, di Sannio Europa, di Liverini, F.lli Battaglino snc,, Umberto Rossi allestimenti, Antica Masseria Venditti.