Daniele Ranzoni. Lo scapigliato maudit


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Daniele Ranzoni, Giovinetta inglese, olio su tela 50 x 36,5 cm

Alle Gallerie Maspes di Milano, fino al prossimo 24 giugno, è ospitata una mostra dedicata a Daniele Ranzoni (1843-1889), uno dei maggiori esponenti della Scapigliatura, a cura di Annie-Paule Quinsac, autrice del catalogo ragionato dell’artista, che presenta 11 tra i suoi più celebri capolavori, provenienti da collezioni private, in grado di ripercorrere alcuni dei temi più caratteristici della sua arte.

Daniele Ranzoni, al pari dell’amico Tranquillo Cremona, si rese protagonista di una straordinaria stagione artistica, tutta milanese, idealmente iniziata con il Piccio e proseguita con Luigi Conconi e Virgilio Ripari, e fautrice di un linguaggio pittorico innovativo, svincolato dai modelli accademici, capace di esprimere i cambiamenti sociali e culturali dell’epoca, attraverso una stesura vaporosa, fatta di pennellate sfatte.

Il percorso espositivo si apre con il periodo di adesione alla Scapigliatura (La villa del principe Dolgoroncki a Belgirate), per passare a quello trascorso in Inghilterra (In contemplazione; Giovinetta inglese; Barboncino bianco), dove si trasferì tra il 1877 e il 1879, per divenire il pittore della nobiltà terriera e soprattutto della nuova, facoltosa ed elegante borghesia.

La rassegna prosegue analizzando la ritrattistica, uno dei campi in cui Daniele Ranzoni ha dimostrato eccelse doti pittoriche. È qui proposta un’importante selezione di dipinti di donne come il Ritratto della signora Vercesi o il Ritratto della signora Pisani Dossi, moglie di Carlo Dossi, esponente della Scapigliatura milanese, ma anche di bambini (Ritratto del bambino William Morisetti e Ritratto di Aristide Nicó), fatti su commissione dell’alta borghesia.

La mostra si chiude con i capolavori della tarda maturità, come Il ritratto della signora Antonietta di Saint-Léger del 1886, proveniente dalla Collezione Jucker, considerato uno degli ultimi e più intensi ritratti psicologici di Ranzoni e di tutta la ritrattistica dell’800 europeo, in cui la baronessa è colta in un atteggiamento quasi vulnerabile, priva del suo carattere tenace che ne aveva contraddistinto l’esistenza e in cui la pennellata scarna presenta una gamma cromatica risolta con minime variazioni di colore.

Il catalogo pubblicato da Gallerie Maspes edizioni contiene il contributo storico-critico di Annie-Paule Quinsac, il carteggio inedito di Giacomo Jucker sull’opera Il ritratto della signora Antonietta di Saint-Léger, oltre ai risultati delle analisi diagnostiche effettuate sulla stessa tela, a cura di Thierry Radelet, e a un approfondimento riguardante il suo restauro, a cura di Enrica Boschetti.

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