A Treviso, nell’ospedale civico di Ca’ Foncello, gli spazi di attesa degli ambulatori di cardiologia sono allestiti per la nona volta con una mostra annuale, intitolata “L’Arte fa bene al cuore”, ideata dal primario, dott. Zoran Olivari, con il proposito di alleviare gli stati d’ansia di pazienti e accompagnatori, e curata dai critici Elsa Dezuanni e Ennio Pouchard. L’esperimento ha dato esiti decisamente positivi fin dagli inizi, tenuto conto del favore manifestato sia dai visitatori – in media cinquantamila all’anno – sia dai medici e infermieri del settore, incoraggiandone quindi l’iterazione periodica.
Gli artisti invitati volta per volta sono quattro (tra i quali anche alcuni di fama internazionale), scelti in modo da instaurare tra le loro opere un rapporto dialogico, che può essere per analogie o, preferibilmente, per differenze stilistiche e/o di contenuto.
Per l’edizione in atto da domani 16 febbraio, fino a tutto gennaio 2018, tale confronto si applica due volte. Una, tra i dipinti dal poetico realismo in ambito fluviale di Gabriella Da Gioz, bellunese, e le sculture lignee da parete di Gino DI Pieri, veneziano trapiantato a Treviso, improntate a una forma di espressionismo astratto che gli è stata congeniale fin dagli esordi. L’altra, tra le composizioni pittoriche di Massimiliana Sonego, di Conegliano, sviluppate partendo da memorie di oggetti d’uso quotidiano, tradotti in una pittura à-plat di sintesi formali tendenti a smembrare il figurativo, e l’astrattismo geometrico delle “Sintesi razionali” (e “spaziali”) dei primi anni Sessanta, del friulano Romano Perusini, grande personalità di docente e studioso, attivo a Venezia, Torino e Milano (Brera), ora a Trento; dominate dal bianco, consistono di elementi formali elementari ritagliati alla perfezione e applicati al fondale in modo da creare effetti d’ombra variabili, a seconda dell’illuminazione.
Il catalogo dell’esposizione contiene anche una parte riassuntiva con le schede di tutti gli artisti delle edizioni precedenti.