La città di Milano onora i 90 anni di Arnaldo Pomodoro con una grande antologica allestita contemporaneamente in più sedi e un percorso che abbraccia l’intera città da oggi e fino al 5 febbraio 2017.
La mostra, promossa dal Comune di Milano-Cultura, ideata e prodotta dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e Palazzo Reale con la collaborazione di Mondo Mostre Skira, che ha anche edito il catalogo, è realizzata grazie al sostegno di UniCredit, Gruppo Bianchi, Tenute Lunelli, EasyReading Multimedia, con la media partnership di IGPDecaux, Coop e Trenitalia e il supporto tecnico di Open Care, Servizi per l’Arte e iGuzzini.
Il fulcro della mostra, curata da Ada Masoero, è ospitato nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove sono collocate una trentina di sculture realizzate dal 1955 ad oggi e scelte dall’artista stesso. Essa si apre con i bassorilievi degli anni Cinquanta in piombo, argento e cemento, dalla Colonna del viaggiatore e dalla Grande tavola della memoria, fino alle forme geometriche di bronzo lucido squarciate e corrose, alle celebri Sfere, ai Cippi, all’imponente rilievo Le battaglie in fiberglass e polvere di grafite.
La Piazzetta Reale accoglie, esposto per la prima volta nella sua totalità, il complesso scultoreo The Pietrarubbia Group, che è un’opera ambientale composta da sei elementi realizzati in un processo aggregativo in progress iniziato nel 1975 e completato nel 2015. Questo, rendendo un omaggio ideale all’antico borgo di Pietrarubbia nel Montefeltro, ha dato forma all’emozione e al legame del Maestro con le proprie origini.
Alla Triennale di Milano e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, sempre a Milano sono presentati quattro progetti “visionari” che, nel loro insieme, mostrano il dialogo tra l’opera scultorea, l’architettura e lo spazio circostante. Il Simposio di Minoa a Marsala, in Sicilia e il Carapace, la Cantina delle Tenute Lunelli a Bevagna, in Umbria (presentati in Triennale, con la cura di Aldo Colonetti); il monumento di Pietrarubbia e il progetto per il nuovo Cimitero di Urbino (in Fondazione, con la cura di Ada Masoero), documentati attraverso maquettes, disegni e fotografie, sono opere che si sviluppano dalle visioni di Pomodoro e diventano paesaggio urbano, segni che connotano il territorio, parte della nostra vita quotidiana.
Nel Museo Poldi Pezzoli, nella Sala del Collezionista, è documentata la passione per il teatro di Arnaldo Pomodoro attraverso sedici teatrini che raccontano il suo lavoro per il palcoscenico svolto tra il 1982 e il 2009 nei diversi campi drammaturgici, dalla tragedia all’opera lirica, dal teatro contemporaneo alla musica. In questa occasione, inoltre, si può riscoprire la Sala delle Armi, da lui progettata nel 2000 e appena restaurata.
Gli altri punti cittadini coinvolti vanno da Piazza Meda con il Grande disco, scelto quest’anno dai milanesi come una delle icone simbolo della città, a Largo Greppi con Torre a spirale collocata di fronte al Piccolo Teatro, fino a un luogo tra i più segreti e affascinanti di Milano, Ingresso nel labirinto, un ambiente di circa 170 mq, costruito nei sotterranei dell’edificio ex Riva Calzoni di via Solari 35, già sede espositiva della Fondazione.
Durante il periodo di apertura della mostra, a Palazzo Reale, si potrà accedere virtualmente nel Labirinto, grazie alla realizzazione dei Gear VR e di HTC Vive, vivendo un’esperienza multisensoriale che si estende nello spazio e nel tempo.
Il progetto, allestito nella Sala degli Arazzi, curato da Eugenio Alberti Schatz, firmato da Oliver Pavicevic (navigazione e ricostruzione degli ambienti) e da Steve Piccolo (suoni) è realizzato grazie al contributo di The Secular Society.
A completare questo articolato progetto, sono previste varie attività: una serie di eventi volti ad approfondire e discutere l’opera e la figura di Arnaldo Pomodoro e un progetto didattico curato dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro con ADMaiora e con la collaborazione di Blazing Strategies International ltd.