Shaun Gladwell. Skateboarders vs Minimalism


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Skateboarders vs Minimalism

Skateboarders vs Minimalism

Presso lo Studio la Città di Verona, da domani, 26 novembre e fino al 4 febbraio 2017, è possibile vedere la mostra “Shaun Gladwell. Skateboarders vs Minimalism”, anche titolo del nuovo lavoro dell’artista.

Il video, realizzato grazie alla collaborazione di tre dei più importanti skaters a livello mondiale, Hillary Thompson, Jesus Esteban Correa e Rodney Mullen, è girato all’interno di uno spazio espositivo dove gli skaters eseguono le proprie evoluzioni con abili movimenti saltando copie di sculture di Donald Judd, Dan Flavin e Carl Andre, e altri artisti che hanno diffuso la minimal Art negli anni ’60 e ’70.

Lo stesso Gladwell afferma: “minimalism offers such great forms for skateboarders to ride on. It is a formal issue. The forms are simple and clean – perfect for skateboarding” (“l’arte minimale offre grandi forme da “cavalcare”. Si tratta di una questione formale. Le forme sono semplici e pulite – perfette per lo skateboard”).

Il Leitmotiv del video è “Islands” di Philip Glass.

Shaun Gladwell (1972, Sydney), cresciuto nella periferia a ovest di Sydney, non è un artista video convenzionale e le sue opere non sono i tipici video instabili e veloci degli skateboarder video-maker. Infatti, il suo lavoro si sviluppa attraverso la lettura di forme di espressione urbana, come skateboarding, hiphop, graffiti, BMX bike riding, break-dancing e sport estremi e si fonda principalmente sullo studio del corpo umano all’interno dello spazio e sulla plasticità del movimento stesso. Tutti questi elementi sono spesso ambientati in contesti particolari e sono accompagnati, come in questa ultima opera, da composizioni musicali che sono parte integrante dell’opera stessa. Nel 2009 Shaun Gladwell ha rappresentato l’Australia alla 53rd Biennale di Venezia con la mostra MADDESTMA-XIMVS: Planet & Stars Sequence. Il suo lavoro è stato ampiamente esposto in occasione di biennali internazionali fra cui Biennale del Cairo (2010), di Sydney (2008), di Taipei (2008), 52. Biennale di Venezia (2007), di São Paulo (2006), di Busan (2006) e alla Triennale di Yokohama (2005).

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