Il Museo Arcos di Benevento propone, da oggi e fino all’8 dicembre, la mostra personale di Ugo Levita “Ondaperpetua”, curata da Francesca Sacchi Tommasi e Ferdinando Creta e promossa dalla Provincia di Benevento.
La mostra è composta da circa 30 lavori, alcuni recentissimi: dal polittico “L’aquila con la tovaglia – omaggio a Todi”, città d’elezione di Levita e alla leggenda della sua fondazione, al trittico del “Guerriero Astrale”; dalla “Fenice agli Angeli” fino al grande trittico de “La Bestia e la Bella”. Qui in modo particolare arte e fiaba si intrecciano ed entrambe “rivelano una realtà interpretata dalla propria fantasia”.
Ugo Antonio Levita (Acerra, NA 1958) appartiene a quel genere di artisti che fa buon uso della sua libertà di spirito. La sua pittura di fantasie e di sogni, di incubi e di miti, di simboli e di miracoli, il tutto in un intrico di piani e di flash back, di commistioni e di intarsi, è come dice Breton una aspirazione legittima, lontana e distinta dalle tendenze modaiole. Un approccio d’avanguardia che, più che vero, in una società sofferente, con seri problemi d’identità, fa fatica a ritrovarsi. Levita, con “una pittura di sterminata felicità, nonostante la realtà, con il suo mondo pieno di misteri e di narrazioni circolari, dove lo spazio e il tempo si trovano in somma sintonia, dentro la storia audace e onirica dell’utopia, in un universo di figure trasfigurate e di corpi o volti che non sai se più umani o angelici” (Antonio Carlo Ponti), realizza il suo progetto artistico e celebra la sua libertà. Vicino e lontano da un quotidiano frenetico e caotico, attraverso un processo liberatorio, si muove verso dimensioni felicemente armoniche, spinto da una necessità dell’esserci. La magia surreale rappresenta in qualche modo la sublimazione del suo immaginario, quasi in un significativo sogno o son desto di amletica memoria; ma Levita nel sognare è desto, attento all’uomo, alla sua storia, al suo habitat: l’uomo rimane sempre al centro nella sua poetica ricca di elementi simbolici. Nella mostra beneventana l’artista ripropone il leitmotiv della sua ricerca e gli spazi di Arcos entrano nel suo lavoro con la storia, il sogno, il desiderio in una suggestione simbiotica che, attraverso Ondaperpetua, il titolo che Levita ha adottato per tutte le sue mostre, sostanzia passato, presente e futuro.