Sincronie 2016


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Una monumentale Liquidambar pluricentenaria, logorata internamente da un parassita, si è piegata, spezzandosi

Una monumentale Liquidambar pluricentenaria, logorata internamente da un parassita, si è piegata, spezzandosi

Con il sottotitolo “Progetto interdisciplinare dedicato alle arti del nostro tempo. II edizione”, la Fondazione Brivio Sforza presenta la mostra “Sincronie 2016” alla Villa Belgiojoso di Merate (LC), da domani e per tutto il mese di ottobre, a cura di Carlotta Testori.

Questa è la seconda edizione del progetto di residenze d’artista interdisciplinari che, attraverso un percorso di commissioni site specific, porta nella contemporaneità la vocazione culturale di una delle dimore nobiliari più importanti e suggestive della Brianza.

Con questo progetto si intende favorire l’interdisciplinarietà, intesa come scambio e confronto tra creativi provenienti da ambiti differenti, e una fusione tra antico e moderno basata non sul contrasto, ma sull’inserirsi armonioso delle nuove energie creative in un contesto che, da tempi immemori, è casa per tutte le arti.

Inoltre, la Fondazione Brivio Sforza si pone come scopo anche la preservazione, la catalogazione e lo studio del prezioso archivio di famiglia, costante fonte di ispirazione per gli artisti di oggi.  La Fondazione invita quindi gli artisti in visita a esplorare l’archivio, per poi offrire una rilettura con occhi contemporanei di questa raccolta di testimonianze storiche.

Per questa seconda edizione, sono stati invitati a immaginare un percorso ad hoc l’artista Luca Vitone (1964, Genova) e l’architetto Marco Palmieri (1969, Napoli). A entrambi è stato chiesto di lasciarsi suggestionare dai giardini che circondano la Villa e dalla loro storia. Il risultato è un gruppo di lavori site specific, cuore di una mostra che affiancherà le nuove opere esposte ai reperti d’archivio, sinora mai mostrati al pubblico, che li hanno ispirati. La mostra occupa gli spazi della limonaia, o giardino d’inverno.

Nell’archivio della Fondazione Brivio Sforza è presente un’ampia documentazione relativa alla trasformazione nel tempo dei giardini. Disegni, acquerelli e stampe originali del passato fanno da contrappunto alla sintesi offerta dallo stato attuale dell’architettura ed è proprio questa documentazione che ha dato la nota a Luca Vitone e Marco Palmieri per scrivere un dialogo contemporaneo sul giardino della Villa. Il paesaggio muta in funzione di nuove visioni del mondo e l’uomo modifica il paesaggio esteriore accordandolo al proprio paesaggio interiore.

Così, Luca Vitone ha realizzato un’opera nel parco e un dittico negli spazi interni della villa, mentre Marco Palmieri, che conduce un’indagine a tutto tondo sulla spazialità declinandola in arte, architettura, fotografia, allestimenti museali, ha creato un progetto di intervento paesaggistico su un’area del parco. L’idea è quella di reinterpretare il giardino secondo i canoni contemporanei, inserendosi in continuità con le creazioni del passato e, allo stesso tempo, tracciare una nuova destinazione d’uso coerente con le vocazioni del luogo.

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