Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston


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Katsushika Hokusai – La [grande] onda presso la costa di Kanagawa, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji(1830-1831 circa) – 23,8 x 36,6 cm – silografia policroma – Kawasaki Isago no Sato Museum – Nellie Parney Carter Collection—Bequest of Nellie Parney Carter

Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita, da oggi, 12 ottobre e fino al 3 marzo 2019, le opere dei due più grandi Maestri del “Mondo Fluttuante”: Katsushika Hokusai (1760 – 1849) e Utagawa Hiroshige (1797 – 1858).
Questa selezione di circa 270 opere provenienti dal Museum of Fine Arts di Boston è per la prima volta in Italia e sono esposte nella mostra il cui percorso è suddiviso in 6 sezioni tematiche, realizzata a cura di Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson. La mostra è prodotta da MondoMostre Skira con Ales S.p.A Arte Lavoro e Servizi in collaborazione con il Museum of Fine Arts di Boston, promosso dal Comune di Bologna, Istituzione Bologna Musei e patrocinato dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone, dall’Ambasciata del Giappone in Italia e dall’Università degli Studi di Milano.
L’esposizione è intesa come un proseguimento delle iniziative avviate nel 2016 per il 150° anniversario delle relazioni bilaterali Italia-Giappone, una ricorrenza che ha visto il Comune di Bologna protagonista con progetti culturali importanti.
Gli anni trenta dell’Ottocento segnarono l’apice della produzione ukiyoe nota come “immagini del Mondo Fluttuante”. In quel periodo furono realizzate le serie silografiche più importanti a firma dei maestri che si confermarono, qualche decennio più tardi con l’apertura del Paese, come i più grandi nomi dell’arte giapponese in Occidente.
Tra questi spiccò da subito Hokusai, artista e personalità fuori dalle righe che seppe rappresentare con forza, drammaticità e sinteticità insieme i luoghi e i volti, oltre che il carattere e le credenze della società del suo tempo.
Più giovane di circa vent’anni rispetto a Hokusai, Hiroshige divenne un nome celebre della pittura ukiyoe poco dopo l’uscita delle “Trentasei vedute del monte Fuji” del maestro grazie a una serie, nello stesso formato orizzontale, che illustrava la grande via che collegava Edo (l’antico nome di Tokyo) a Kyoto. Da allora l’artista lavorò ripetutamente su questo stesso soggetto, producendo decine di serie diverse fino agli anni cinquanta.

La mostra si avvale anche di un prezioso video, realizzato dalla Adachi Foundation, che spiega il completo processo di stampa.

Sono inoltre previsti eventi collaterali come laboratori, corsi tematici, eventi di cinema, cucina, manga e carta giapponese (aperti al pubblico di tutte le età), le tradizioni culturali e artistiche nipponiche che fanno da sfondo alle immagini del Mondo Fluttuante, fino ad arrivare alle più attuali forme di grafica e illustrazione contemporanea che nell’ukiyoe trovano le loro radici.

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