Eco e Narciso


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Kiki Smith-Large Dessert-2004-2005 legno, porcellana, fiori freschi, cm75×850×231ca-MAXXI–Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma-Courtesy Fondazione MAXXI

In occasione dell’apertura delle nuove sale di Palazzo Barberini e della loro restituzione al pubblico, in esse è allestita una mostra sul ruolo del ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali, che rimarrà esposta fino al 28 ottobre ed è realizzata a cura di Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi.

Sono undici i nuovi spazi che si estendono su oltre 700 metri quadri di percorso espositivo, affacciati sui giardini del palazzo, alcuni monumentali, come la Sala del Trono, altri più intimi, come la Cappellina risalente al primo trentennio del Seicento, in un percorso che si snoda fra arte antica e arte contemporanea sul tema del ritratto e dell’autoritratto, con opere provenienti dalle collezioni dei due musei nazionali, nati a circa un secolo di distanza.

Nelle nuove sale si sviluppa la collaborazione di Palazzo Barberini con il Maxxi; uniti per costruire la mostra sulle nuove pareti. Il “Narciso” di Caravaggio raffigurante il giovane perso nella sua immagine specchiata, è l’opera guida dell’esposizione. Il ritratto rappresenta uno dei filoni più significativi della collezione del palazzo ed è presentato in mostra attraverso una prospettiva non cronologica, al di là delle categorie storico-artistiche con le quali abitualmente si guardano e si studiano i dipinti del passato.

Sono esposte opere di Luigi Ontani e Pietro da Cortona, Raffaello e Richard Serra, Bronzino e Giulio Paolini, Piero di Cosimo e Kiki Smith, che raccontano i temi della temporalità, della rappresentazione del potere, dell’erotismo, dell’intimo e dell’esotico.

Poi, il dialogo si sposta anche al Maxxi con la “Velata”, scultura settecentesca di Antonio Corradini, messa in dialogo con “VB74” di Vanessa Beecroft, immagine presa durante la performance realizzata al Maxxi nel 2014.

 

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