Nicolas Ballario e Arturo Galansino curano per la Fondazione Ferrero di Alba (CN), la mostra “More than kids” di Valerio Berruti, qui allestita fino al 4 luglio prossimo.
Questa personale raccoglie la produzione dell’artista albese tra affreschi, sculture e video-animazioni e anticipa alcuni lavori che saranno presentati a partire dal prossimo luglio nelle prestigiose sale di Palazzo Reale a Milano.
Alla poetica dell’infanzia, cara all’artista e declinata attraverso tecniche molto diverse tra loro, si affianca per la prima volta l’attenzione posta al paesaggio delle Langhe ritratte con il tratto distintivo di Berruti che invita lo spettatore a terminare l’opera semplicemente osservandola.

I bambini di Berruti non sono puramente o solamente tali, ma metafore di un momento comune in cui tutto è ancora possibile. Proprio come bambini anche gli adulti possono ritrovarsi stupiti di fronte a qualcosa di sconosciuto o smarriti nelle difficoltà. Into my arms, la scultura monumentale esposta per la prima volta all’esterno della Fondazione Ferrero, suggerisce la necessità di abbracciarsi e prendersi cura di sé così come la grande scultura Insight, nel giardino interno della Fondazione, raffigura un bambino in posa contemplativa, quasi come se avesse raggiunto una nuova consapevolezza. Sono “più che bambini” anche i protagonisti delle altre opere scultoree inserite nel percorso espositivo come More than a child, scultura in alluminio esposta per la prima volta, Three (parts of) me, Aurora e Nel nome del padre, installazione composta da cinque opere in cemento, vetroresina e terra che ritrae un gruppo di bambini idealmente raccolti in preghiera. Dalla scultura si passa ai bassorilievi, in questo caso in cemento e resina, con l’opera Nel silenzio che ha per protagoniste tre bambine che dormono sulla terra arsa dal sole. Il mondo sta cambiando, la temperatura si sta alzando, il clima grida la nostra attenzione senza fare alcun rumore: il cambiamento climatico è protagonista negli ultimi lavori di Berruti anche e soprattutto in Don’t let me be wrong. In Fondazione Ferrero si trova il lavoro preparatorio della grande scultura, esposta nel cortile di Palazzo Reale e all’interno della quale è possibile entrare per vedere proiettato il nuovo cortometraggio composto da disegni messi in sequenza.
Il tema degli affetti famigliari torna in Endless love che attraverso una serie di disegni su carta di riso raffigura un simbolico e infinito abbraccio tra fratelli.
Nelle sale della Fondazione albese si trovano anche alcuni tra i primi affreschi realizzati dall’artista oltre vent’anni fa come Vocazione dove il piccolo protagonista è ritratto su grandi tele di juta grezza. Gli ultimi affreschi realizzati da Berruti sono invece le diciotto opere del ciclo Langhe, una produzione del tutto inedita dell’artista che si discosta dal tema dell’infanzia e riproduce i paesaggi raffiguranti la sua terra mantenendo l’essenzialità dei tratti e l’interazione con lo spettatore chiamato a completare l’opera con il proprio sguardo.
Uno spazio della mostra è interamente dedicato alle video-animazioni con la proiezione in loop di tutti i corti animati realizzati dal 2004 al 2024 con le colonne sonore appositamente scritte da grandi musicisti internazionali. Tra queste La figlia di Isacco realizzata per il Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009 con le musiche di Paolo Conte, ma anche Kizuna musicata da Ryuchi Sakamoto e La giostra di Nina con il pianoforte di Ludovico Einaudi. Il progetto espositivo “More than kids”, dopo la personale alla Fondazione Ferrero, proseguirà nel cortile e al piano nobile di Palazzo Reale a Milano (da luglio a novembre 2025) per poi ritornare ad Alba, da ottobre fino a dicembre, con una grande installazione all’interno della Chiesa di San Domenico, nel cuore del centro storico cittadino, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alba proprio nel periodo dell’edizione 2025 della Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba.