Raoul Schultz. Opere 1953-1970


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Al secondo Piano, nelle Sale Dom Pérignon del Museo di Ca’ Pesaro di Venezia, fino all’8 giugno è esposta la mostra “Raoul Schultz. Opere 1953-1970”, realizzata a cura di Stefano Cecchetto e Elisabetta Barisoni.

Raoul Schultz: Senza titolo, 1968, Tecnica mista su carta, 50 × 70 cm. Venezia, collezione Tiozzo

Partendo dalle opere dell’artista veneziano Raoul Schultz (Lero, Egeo, 1931 – Venezia, 1971) conservate nelle collezioni civiche della Galleria Internazionale d’Arte Moderna, la mostra presenta un corpus di oltre cinquanta lavori provenienti da importanti raccolte private, tra le quali l’estesa collezione di Daniele Tiozzo. L’esposizione intende illustrare l’intero percorso creativo dell’artista in una sequenza cronologica che mette insieme i diversi temi e le differenti esperienze di Schultz.
Il percorso prende avvio con i lavori presenti fin dalle prime partecipazioni alle mostre collettive dell’Opera Bevilacqua La Masa negli anni Cinquanta, con opere figurative dedicate alla rappresentazione delle architetture veneziane, fino alle esperienze più mature delle Prospettive curve e delle Nuove strutture nei primi anni Sessanta. L’accenno agli esordi nel contesto dell’Opera Bevilacqua La Masa inserisce la sua produzione nell’ambito culturale del secondo dopoguerra che vide Venezia e Mestre protagoniste di un periodo molto vivace per le arti figurative, momento in cui si colloca anche la profonda amicizia tra Schultz e Tancredi e la loro condivisione dello studio a Palazzo Carminati.
Pittore, illustratore, grafico e scenografo, Schultz fece anche una significativa esperienza nel cinema con l’amico Tinto Brass, per il quale nel 1963 realizzò le scenografie per il film Chi lavora è perduto. In quegli stessi anni fu vicino al mondo del fumetto, stringendo amicizia con Hugo Pratt e altri disegnatori attivi attorno alla rivista “L’Asso di Picche”.
La mostra di Ca’ Pesaro esplora la poliedrica creatività dell’artista, documentandone anche la fase concettuale, dedicata all’indagine sul tempo e sulla memoria con le celebri serie Calendari, Lettere anonime.

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