Nelle sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Genova, fino al 13 luglio è allestita la grande monografica “Dipingere l’invisibile” che omaggia il lavoro di un protagonista dell’arte contemporanea, il pittore Giorgio Griffa (Torino, 1936).

L’esposizione, curata da Ilaria Bonacossa e Sébastien Delot, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Griffa.
Giorgio Griffa è rappresentato in tre Biennali d’Arte di Venezia (nel 1978, 1980 e 2017) e protagonista di oltre 200 mostre personali in musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui si ricordano quelle organizzate dalla storica dell’arte Ida Giannelli, negli anni ‘70-‘80, alla Saman Gallery di Genova. Con oltre 50 anni di pittura, è un artista che ha scritto la storia dell’arte italiana attraverso una pittura poetica, astratta e performativa, dove il gesto e il segno trasportano il pubblico in un’esperienza sospesa fuori dal tempo in cui la storia dell’arte incontra la spiritualità zen.
Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale e co-curatrice della mostra, dice: “Il lavoro di Giorgio Griffa ha la forza silenziosa dell’acqua nella sua capacità trasformativa che mette in scena una poetica e ipnotica sospensione temporale”.
La mostra presenta 50 opere, tra grandi tele, lavori su carta e installazioni, tra cui un omaggio a Eugenio Montale nell’anno che celebra i 100 anni della raccolta poetica Ossi di seppia. L’esposizione propone un dialogo aperto tra le grandi tele astratte di Giorgio Griffa e la storia e l’architettura del palazzo.
La mostra rappresenta l’incontro con l’opera di un’artista che vanta una lunga carriera da protagonista nella storia dell’arte italiana, con uno stile personalissimo e riconoscibile, fatto di segni primari e di colori puri.