Brancusi: scolpire il volo


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Il Parco archeologico del Colosseo promuove e realizza una mostra a Roma, in co-organizzazione con il Centre National d’art et de la culture Georges Pompidou di Parigi che focalizza la scultura e la fotografia di Brancusi, allestita all’interno delle Uccelliere Farnesiane, fino all’11 maggio prossimo.

Constantin Brancusi, Scolpire il volo, Uccelliere Farnesiane, Roma

La mostra “Brancusi: scolpire il volo” è composta da una selezione di opere dell’artista romeno, naturalizzato francese, Constantin Brancusi, considerato il padre della scultura moderna, che vengono presentate a Roma per la prima volta.

L’esposizione è realizzata a cura di Alfonsina Russo, Philippe-Alain Michaud, Maria Laura Cavaliere e Daniele Fortuna e il luogo che la ospita è luogo simbolo della città, riscoperto alla fine del Settecento dai viaggiatori del Grand Tour.

La mostra esplora uno dei temi principali della produzione artistica di Brancusi: il bestiario degli uccelli. Il percorso espositivo è articolato nei due ambienti delle Uccelliere, il primo dedicato alla scultura, il secondo alla fotografia e ai film dell’artista.

Il motivo dell’uccello è esperito in Brancusi nella modalità dialettica materia-scultura, e s’inscrive come tentativo artistico di emancipare la forma dalla materia.

La mostra si articola nei due ambienti delle Uccelliere, il primo è dedicato alla scultura, mentre il secondo alla fotografia e ai film dell’artista. Nella prima sezione sono esposte le sculture “Il Gallo” (le Coq, 1935), “L’Uccellino” (L’Oiselet, 1928) e “Leda”, 1920/1926. Opere emblematiche della ricerca dell’artista, il quale inventa una figurazione simbolica per esprimere l’essenza dell’animale, tramite la semplificazione delle forme e l’eliminazione dei dettagli.

La seconda sezione della mostra indaga l’utilizzo del medium fotografico, come espressione artistica e di ricerca, da parte di Brancusi. Negli anni Venti e Trenta del Novecento, infatti, l’artista si dedica alla fotografia e al cinema, sfruttando questi mezzi espressivi per esaltare le qualità plastiche delle sue sculture, oltre che per documentarle. I mezzi della fotografia e del cinema sono per Brancusi strumenti per catturare il carattere effimero e frammentario della scultura, che sfugge a una percezione totale della forma.

La mostra si completa con una raccolta di saggi “Brancusi”, edita da Electa, che sarà disponibile alla fine di marzo. Per l’occasione della mostra il Parco archeologico del Colosseo e la casa editrice Electa, con la fondazione Fondamenta, promuoveranno anche un ricco programma culturale, da marzo e fino a ottobre, negli spazi della Curia Iulia e in altri spazi del Foro Romano.

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