Vacre Verrocchio. Tra molteplicità e polisemia


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Alla Fondazione Michetti a Francavilla al Mare (CH) fino al 22 febbraio prossimo è allestita la mostra “Vacre Verrocchio, tra Molteplicità e Polisemia”, curata da Ivan D’Alberto, anche autore della monografia, è promosso dalla Fondazione Michetti in collaborazione con la Casa Editrice Textus, che ha realizzato il volume e l’agenzia di comunicazione Art Agency, consulenze per l’arte.

Vacre Verrocchio, Prossimo futuro, olio su tela, 1974


Vacre Verrocchio (Pescara 1929) ha lasciato in eredità una poderosa produzione artistica espressa attraverso diversi linguaggi: dalla pittura alla scultura, dall’incisione alla ceramica, al design.
Insieme al fratello Giuliano aprì a Pescara nel 1959 la prima galleria d’arte contemporanea della città, spazio espositivo privato che nel 1960 ospitò la prima mostra sull’Arte Informale in Abruzzo.

Il lavoro realizzato sulle fonti e l’attenta attività di ricerca sui documenti dimostrano quanto Verrocchio sia stato protagonista del suo tempo e soprattutto quanto sia stato importante il suo contributo al dibattito culturale abruzzese e straniero.
Alla Fondazione Michetti, oltre a poter sfogliare in anteprima il corposo volume, è possibile vedere una selezione di opere tra le più rappresentative della produzione artistica di Verrocchio.

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