L’ultima tappa della mostra “1924-2024: Cento anni di Saverio Barbaro”, che rientra nel programma per le celebrazioni dedicate al centenario dell’artista, si tiene a Venezia, presso la Fondazione Bevilacqua la Masa, Palazzetto Tito, fino al 6 gennaio prossimo.
Saverio Barbaro è considerato tra i protagonisti della pittura veneta del 900 e la mostra, a cura di Marco Dolfin, Intende restituire la giusta importanza all’artista.
Questa storica istituzione rappresenta il luogo simbolo, poiché ha sancito l’inizio ufficiale della carriera artistica di Barbaro, infatti fu proprio qui che nel 1948, all’età di ventiquattro anni, fece il suo debutto pubblico sulla scena veneziana.
L’esposizione che si va qui presentando propone al pubblico oltre una quarantina di opere che ripercorrono tutto l’arco della vicenda artistica di Barbaro, dai suoi esordi fino alle ultime realizzazioni prima della sua scomparsa nel dicembre del 2020. Un percorso che porta il visitatore a scoprire i luoghi della giovinezza di Barbaro, dalla laguna di Venezia fino alla Francia, passando per l’Olanda e la Spagna. Un continuo peregrinaggio artistico che lo condusse, agli inizi degli anni Sessanta, in Nord Africa e nel Medio Oriente, dove un universo di forme, architetture, volti e paesaggi, completamente inedito e totalmente differente da quello occidentale, cambiò per sempre la sua pittura, aprendosi alla vertigine della più pura sensualità e vivacità del colore.