Il progetto multidisciplinare “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia”, in corso dal 26 ottobre 2024 e fino al 4 maggio 2025 tra il Museo di Santa Chiara a Gorizia e la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, comprende anche la mostra “Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso”, promosso e sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dai Comuni di Gorizia e Monfalcone, con la partecipazione di PromoTurismoFVG. Il progetto è ideato e curato da Marco Goldin e organizzato da Linea d’ombra.
La mostra nella sede di Monfalcone è il suggestivo contraltare di quella goriziana, attraverso il racconto dell’arte che nelle Venezie si sviluppò nel secondo decennio del Novecento, dunque negli anni stessi in cui il poeta si trovava sul Carso e scriveva quelle poesie così straordinariamente nuove.
L’esposizione ospitata nelle sale della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, con una cinquantina tra dipinti e le sculture di Arturo Martini, è quindi un vero e proprio affresco di un’epoca con i caratteri dell’eccezionalità per gli autori scelti, e segue quel secondo decennio del secolo.
Il punto di partenza è la figura di Umberto Boccioni, che tra l’altro nella mostra estiva del 1910 a Ca’ Pesaro fu presente con una vera e propria personale di 42 opere.
Accanto alla sua, la seconda presenza fondamentale extra vagante rispetto al territorio delle Venezie è quella di Felice Casorati, che soprattutto nella mostra capesarina del 1913 fa la parte del leone, con 41 opere. Boccioni e Casorati sono quindi il punto d’avvio della rassegna a Monfalcone.
A seguire, un panorama fatto di altri artisti che hanno reso in quel decennio la pittura nelle Venezie tra le più avanzate d’Italia. Ovviamente dai due capofila, Gino Rossi con i suoi quadri e Arturo Martini con le sue sculture. E poi altri nomi come, per esempiuo, quelli di Umberto Moggioli e Pio Semeghini, Aldo Voltolin e Nino Springolo.
Un’area importante della mostra è quella, in un’ampia sala al piano superiore della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, e poi in una sala più piccola al piano terra, dedicata a Gino Rossi e a Umberto Moggioli. In quest’ultima, gli splendidi paesaggi delle colline asolane dipinti dai due, assieme a una coppia di rari paesaggi, poco prima della morte improvvisa, di Boccioni. Al piano superiore invece la strepitosa stagione dei paesaggi a Burano e nella Laguna veneziana.
Si tratta della specificità maggiore e più ricercata all’interno del percorso espositivo. Gino Rossi e Umberto Moggioli come emblemi di quel momento irripetibile per la pittura italiana dell’inizio del secolo, quando Burano e le altre isole diventarono una sorta di Tahiti davanti a San Marco.
La grande sala al piano terreno della Galleria Comunale si caratterizza soprattutto per la parte di mostra legata al ritratto. Dapprincipio, su una zona sopraelevata, con il rapporto, preciso e puntuale quanto a soggetti e date, tra i quadri di Gino Rossi e le sculture di Arturo Martini, e a seguire una selezione di opere che vanno da Boccioni a Casorati, da Moggioli a Piero Marussig, da Semeghini a Bolaffio, da Sambo a Parin fino a Gino Rossi ancora.
La mostra contiene anche una piccola selezione dei dipinti degli autori contemporanei che si vedono a Gorizia nel Museo di Santa Chiara, per dare così anche dal punto di vista pittorico il forte senso di una continuità tra le due sedi. A questo concetto si lega la decisione di utilizzare un’ulteriore, piccola sala della Galleria Comunale per ospitare anche a Monfalcone un breve racconto della vita di Ungaretti sul Carso.