Nelle sale di Palazzo Salmatoris di Cherasco (TO), fino al 23 febbraio 2025 è esposta la mostra “Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia”, curata da Cinzia Tesio e Rino Tacchella e realizzata dalla Città di Cherasco in collaborazione con l’associazione Cherasco Eventi, che vuol essere un omaggio all’artista attraverso una carrellata di oltre 80 opere realizzate nei differenti settori in cui si è espresso utilizzando diverse tecniche.
Emanuele Luzzati (Genova, 1921 – 2007) è stato un abile scenografo e costumista teatrale, ha illustrato libri per bambini e non solo, anche storie per adulti, ha scritto delle favole, con regolarità ha prodotto opere in ceramica, sculture e pannelli di grandi dimensioni, ha progettato e prodotto film d’animazione, ha progettato e decorato interni di abitazioni e di chiese, ha prodotto opere grafiche inventando una tecnica personalissima, ha realizzato reinventandoli graficamente i mezzari genovesi, i parei e gli arazzi grandi come pareti, ha ridisegnato interni di parchi per bimbi e adulti. E se tutto questo non bastasse, con il collage, una tecnica utilizzata per la prima volta da Braque e Picasso, il prolifico artista ligure ha realizzato delle opere personalissime e inconfondibili.
A Palazzo Salmatoris è presente una sezione di ceramica e scultura, dove sono raccolti dipinti su ceramica, pannelli e piatti, sculture ritagliate nel legno e sculture plasmate con l’argilla, bassorilievi in cui la ceramica è ritagliata come fosse ottenuta con il traforo oppure vasi inutilizzabili come tali perché bucati con porte o finestre da cui si affacciano i suoi personaggi.
C’è una sezione dedicata al teatro, dove sono proposti progetti di scenografie disegnate o realizzate con sagome ritagliate e disposte secondo precise prospettive. Non mancano i costumi dei personaggi disegnati a pastello o costruiti con i collages e alcuni esempi di manifesti utilizzati per comunicare il titolo del lavoro teatrale, il luogo in cui si svolge e illustrati con una figura prelevata tra quelle che andranno in scena.
Le illustrazioni dei libri sono quasi tutte eseguite con la tecnica del collage utilizzata per l’abbigliamento del personaggio, mentre gli arti e il volto estremamente espressivo sono realizzati con pastelli a cera. Un metodo di lavoro che gli permette di avvalersi della sua innata capacità di costruire abiti con variopinti frammenti cartacei, mentre i volti dei personaggi sono ideati e disegnati secondo caratteristiche dettate e suscitate da una spontanea fisionomia che proviene da quanto il personaggio attuerà nel racconto.
Infine, si possono ammirare i lavori grafici realizzati con la tecnica dell’acquaforte che hanno come caratteristica la lastra non quadrata o rettangolare, ma ritagliata secondo il profilo del personaggio. Le opere in mostra provengono da collezioni private, dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, dalla Galleria Il Bostrico di Albissola e dalla Galleria Il Vicolo di Genova.