Irene Fenara. Le buone ombre


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Al MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, fino al 25 gennaio 2025, espone la vincitrice del Premio mostra alla 63° edizione del Premio Termoli, Irene Fenara, mostrando una ricerca, che oltrepassa la fotografia, appropriandosi di immagini di registrazioni di sorveglianza.

Irene Fenara, Self Portrait from Surveillance Camera, 2019, stampa a getto d’inchiostro su carta baritata, 127×182 cm

La ricerca di Irene Fenara, rovesciando la funzione delle telecamere di sorveglianza, sceglie immagini astratte a sfondo naturalistico di luoghi geografici disparati e non dichiarati, con un intento non tanto voyeuristico quanto poetico; Fenara ricerca infatti forme, ombre, coni di luce, in riprese meccaniche su perimetri di case isolate, con alberi e rami cresciuti che ne alterano la visibilità. Scegliendole e salvandole da un flusso di registrazione che probabilmente nessun altro guarderà, l’artista porta lo spettatore a confrontarsi con immagini misteriose che richiedono attenzione e interpretazione.

La mostra presenta un’imponente installazione video a ledwall, accompagnata da stampe fotografiche inedite tratte dall’archivio dell’artista. Accanto a queste sono esposte opere della serie Autoritratti, in cui la figura dell’artista, come in un selfie, si inserisce nelle registrazioni di sorveglianza salvandole poi prima che il sistema ne cancelli ogni traccia. “Le buone ombre” vuole essere un’esplorazione del confine tra visibilità e invisibilità, natura e tecnologia, proponendo una riflessione sul ruolo delle immagini nell’era della sorveglianza. Un progetto in cui l’artista utilizza strumenti tecnologici per esplorare l’interazione tra luce, ombre e natura in spazi rurali e architettonici, e che celebra anche il dialogo con la collezione del Premio Termoli, includendo nel percorso una selezione di opere che dedicano particolare attenzione alla fotografia.

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