Nell’ambito dei progetti per “GO! 2025” (Nova Gorica / Gorizia capitale europea della cultura) si snoda un ampio lavoro, ideato e curato da Marco Goldin, di carattere multidisciplinare, dedicato alla figura di Giuseppe Ungaretti e al suo doppio “ruolo” di soldato e poeta sul Carso durante la Prima guerra mondiale. Il progetto è promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dai Comuni di Gorizia e Monfalcone, con la partecipazione di PromoTurismo FVG e l’organizzazione di Linea d’ombra.
L’esposizione, intitolata “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia”, si sviluppa tra il Museo di Santa Chiara a Gorizia e la Galleria comunale d’arte contemporanea a Monfalcone e sarà visitabile fino al 4 maggio 2025.
La parte goriziana è il racconto della storia di Ungaretti sul Carso, il racconto delle battaglie a cui ha partecipato, i momenti di riposo in retrovia, i congedi, il racconto dei luoghi sul Carso, fino al loro così caratteristico aspetto morfologico.
Il percorso della mostra parte da un’ampia sala video da cento posti al terzo e ultimo piano del Museo di Santa Chiara. Curato da Marco Goldin, con la partecipazione anche dei vari esperti a cui sono state affidate le parti letteraria e storica, un vero e proprio documentario di mezz’ora, appositamente realizzato, racconta la storia di Ungaretti sul Carso.
Si tratta di un vero e proprio mini-film per conoscere e comprendere il senso della storia che la mostra vuole raccontare. In questa stessa, ampia sala al terzo piano del museo si cominciano a vedere alcuni dei quadri che dodici pittori italiani hanno realizzato sui luoghi di Ungaretti sul Carso. I loro quadri, una novantina, tutti realizzati appositamente per la mostra, sono presenti a ognuno dei quattro piani del museo goriziano, costituendone il filo conduttore.
Questi i nomi degli artisti: Laura Barbarini, Graziella Da Gioz, Franco Dugo, Giovanni Frangi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Francesco Michielin, Cesare Mirabella, Alessandro Papetti, Franco Polizzi, Francesco Stefanini, Alessandro Verdi.
Al piano secondo, in una sala a questo riservata, su un grande schermo si assiste alla lettura di alcune poesie de Il porto sepolto da parte dell’attore Gilberto Colla, con gli interventi critici di Paolo Ruffilli in dialogo con Marco Goldin. Sempre in questo spazio, sulle pareti, una biografia illustrata di Ungaretti consente di non perdere mai di vista le vicende del poeta.
Negli spazi più ampi del secondo piano continua il viaggio attraverso la pittura dei dodici artisti, mentre al centro delle sale sono esposti alcuni oggetti, in apposite vetrine, per tenere insieme lo spirito della poesia con la drammatica fisicità della guerra.
Al piano primo, in una sala corrispondente a quella del piano superiore, su un altro grande schermo si vedono e ascoltano tutti gli approfondimenti di natura storica e militare, a cura di Lucio Fabi.
Negli spazi più ampi del primo piano, e poi del piano terra, prosegue il viaggio nella pittura dei luoghi sul Carso ma anche con alcune straordinarie pitture che ritraggono Ungaretti, appositamente realizzate. Mentre al centro delle sale altri oggetti e uniformi continuano a dare il senso della verità della guerra accanto alla poesia, grazie alla collaborazione con il Museo della Grande guerra di Gorizia.
Ad accompagnare questo percorso è stato pubblicato un libro, edito da Linea d’ombra e curato da Marco Goldin che contiene i saggi di tutti gli studiosi coinvolti nel progetto, compresa anche la parte pittorica, con la riproduzione di ogni quadro esposto e una riflessione su Ungaretti da parte di ognuno dei dodici artisti. Ugualmente è inserita nel libro anche tutta la sezione di mostra che si svolgerà a Monfalcone, dunque quella legata all’arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso, gli anni dieci del Novecento.