In concomitanza con la 60a Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia e fino al 24 novembre prossimo, l’artista austriaco Erwin Wurm presenta le sue opere nel Salone Sansoviniano della Biblioteca Nazionale Marciana di Piazza San Marco, a Venezia, a cui si accede attraverso il Museo Correr.
L’artista di Bruck an der Mur torna nella prestigiosa Biblioteca Nazionale Marciana con una mostra personale dal titolo “DEEP”, stavolta proponendo una selezione di opere scultoree poste in dialogo emozionale con le pitture di Tiziano, Tintoretto, Veronese e di altri maestri del Rinascimento veneto che impreziosiscono il salone. Sono qui esposte 15 sculture, sette delle quali, di dimensioni maggiori, sono collocate nel suggestivo salone monumentale, mentre le restanti otto, in vetro e di dimensioni più contenute, si trovano nel vestibolo d’accesso alla grande sala.
La mostra è organizzata dall’Association for Art in Public e sostenuta da Berengo Studio e fa parte del progetto espositivo “At Home Abroad”.
Erwin Wurm è il rappresentante di maggior successo internazionale dell’arte contemporanea austriaca. La sua opera stratificata comprende quasi tutti i generi e spazia dalla scultura materiale all’action art, dal video alla fotografia, dalla pittura al disegno e al libro d’artista. Nonostante l’eclettismo, al centro del suo lavoro artistico c’è l’intensa inquietudine per il mezzo scultoreo. Fin dai tempi dello studio, Wurm ha costantemente analizzato il genere, i concetti e le convenzioni a esso associati, dissolvendo i suoi confini spaziali e temporali e sviluppando costantemente nuovi mezzi espressivi, innovativi e altamente indipendenti. Erwin Wurm ha arricchito il mondo dell’arte negli anni Novanta del Novecento e ha ampliato il concetto di scultura includendo aspetti interattivi, sociali e temporali. Molti dei suoi motivi, che siano cetriolini, salsicce viennesi o oggetti quotidiani alienati come le Fat Cars e le Melting Houses, sono diventati icone dell’arte contemporanea. Nel suo lavoro artistico, Erwin Wurm si concentra principalmente sugli oggetti che caratterizzano la nostra vita quotidiana. È particolarmente interessato agli oggetti che usiamo per identificarci, siano essi status symbol piccolo-borghesi o oggetti apparentemente banali come l’abbigliamento, che esplora artisticamente dalla fine degli anni Ottanta. L’abbigliamento modella, definisce e plasma il corpo, ma fornisce anche informazioni sullo status e sullo stile; e infatti le opere di questo complesso tematico costituiscono il fulcro della mostra nelle magnifiche sale di Piazza San Marco, un tempo create principalmente proprio come status symbol. Provenienti da diverse serie di lavori, tra cui Substitutes, Neuroses e Box People e oggetti antropomorfizzati su gambe, le opere esposte costituiscono uno spaccato rappresentativo dell’esplorazione della seconda pelle da parte dell’artista e allo stesso tempo mostrano il variegato approccio di Wurm al vuoto e al volume, ma anche alla rappresentazione e all’astrazione. Allo stesso tempo, queste opere pongono domande esistenziali sui nostri valori, sul precario equilibrio tra resistenza e conformità e sulla rilevanza personale e sociale delle decisioni quotidiane. In definitiva, quindi, le sculture di Erwin Wurm invitano chi le ammira a riflettere su se stesso. Infine, un altro punto focale della presentazione è costituito da affascinanti sculture in vetro che riproducono i motivi iconici di Wurm, come la Fat Car o la Melting House, in un materiale diverso che oscilla tra presenza e assenza, visibilità e invisibilità, mostrando così una nuova variazione nel gioco di Wurm con la superficie e il volume.