Carlo Mattioli, [contro] ritratti


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Nel trentesimo anniversario della scomparsa dell’artista, la Reggia di Colorno (PR) propone, fino al 12 gennaio 2025, una mostra monografica dedicata ai ritratti di Carlo Mattioli (Modena 1911 – Parma, 1994).

Carlo Mattioli, Ritratto di Guttuso, 1963, olio su tela cm 98×79


La mostra coordinata da Antonella Balestrazzi, curata da Sandro Parmiggiani e Anna Zaniboni Mattioli, nipote dell’artista e curatrice dell’Archivio e della Fondazione Carlo Mattioli, riunisce una sessantina di opere del Maestro. Il percorso espositivo si apre con i sedici ritratti di storici personaggi colornesi conservati nella Sala del Consiglio Comunale e commissionati all’artista nel 1963 da Augusta Ghidiglia Quintavalle, storica dell’arte e Sovrintendente alle Gallerie di Parma. L’esposizione prosegue con una lunga sequenza di ritratti che si avvicinano progressivamente all’intimità dell’artista: intellettuali, poeti, artisti da lui frequentati e stimati al tempo dell’“Officina Parmigiana” fino ai più celebri colleghi (Renato Guttuso, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giorgio De Chirico, Ottone Rosai, Giacomo Manzù). Il nucleo più sentito e privato chiude la sequenza con i ritratti di famiglia (la moglie Lina, la figlia Marcella, l’amatissima nipote Anna, raffigurata nelle varie età della vita, dall’infanzia all’adolescenza) e gli autoritratti. Le opere provengono da Musei e istituzioni pubbliche e da collezioni private.
Sede della mostra lo splendore della Reggia di Colorno. Nel cuore della storia emiliana, la Reggia è un’affascinante sintesi di storie e di stili: ciò che oggi si presenta agli occhi del visitatore porta i segni di progetti, opere, dinastie che si sono susseguite nel corso dei secoli e con alterne fortune. Tra le mura della nobile residenza che fu dimora dei Farnese, dei Borbone e di Maria Luisa D’Austria, seconda moglie di Napoleone, si cela l’essenza dell’opulenza e del raffinato gusto francese. Le grandi sale da parata del piano nobile, arredate da preziosi mobili settecenteschi e ornate da pavimenti in marmo policromo, stucchi e affreschi di varie epoche, offrono più di un motivo per apprezzare il lusso della corte colornese. A corredo del complesso monumentale vi è la grande cappella ducale di San Liborio che rappresenta un raro esempio di perfetta integrazione tra struttura architettonica, ornamento e arredo (grazie a una realizzazione nel corso di poche anni e all’assenza di trasformazioni di rilievo) e il Giardino storico (realizzato agli inizi del XVIII secolo come un interessante connubio tra le caratteristiche più peculiari del giardino all’italiana e quello alla francese) e recentemente restaurato, descritto dai viaggiatori del tempo come “luogo di delizia e meraviglia”.
La mostra è organizzata da Antea Progetti e servizi per la cultura e il turismo con la collaborazione di Provincia di Parma e Comune di Colorno.

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