UMWELT


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UMWELT è la mostra collettiva allestita, fino al 12 gennaio 2025, presso Palazzo Santa Margherita di Modena, realizzata a cura di Marco Mancuso e in collaborazione con il festivalfilosofia 2024 a tema Psiche e con Smart Life Festival.

Installation view della mostra UMWELT, Palazzo Santa Margherita, Modena

Il progetto espositivo evidenzia come l’arte e gli artefatti della tecnoscienza ci avvicinano a una più profonda comprensione delle espressioni non-umane di intelligenza, per entrare in relazione con esse, integrarle in un nuovo ambiente collettivo e diffondere una rinnovata etica ecologica. Come, in altre parole, nel rapporto anti disciplinare con gli ambiti del design e della filosofia, innescano nuove modalità di dialogo e relazione tra essere umano e contesto, naturale e artificiale.
Le artiste e gli artisti che hanno lavorato in sinergia con il curatore per abitare con le loro opere gli spazi espositivi di Palazzo Santa Margherita sono: Forensic Architecture (The Nebelivka Hypothesis), Semiconductor (Through the AEgIS), James Bridle (Solar Panels (Radiolaria Series)), CROSSLUCID (The Way of Flowers), Anna Ridler (The Synthetic Iris Dataset), Entangled Others (Decohering Delineation), Robertina Šebjanič/Sofia Crespo/Feileacan McCormick (AquA(l)formings-Interweaving the Subaqueous) e Eryk Salvaggio (The Salt and the Women). Un catalogo con testi dello stesso Marco Mancuso, di Daphne Dragona, K Allado-McDowell e Laura Tripaldi arricchisce e completa la mostra.
“Umwelt” significa “ambiente” o “mondo intorno a noi”. È stato introdotto dal biologo e filosofo Jakob von Uexküll nel suo saggio seminale Ambienti animali e ambienti umani (1933) per descrivere la prospettiva unica che ogni organismo ha del mondo che lo circonda. L’insieme delle percezioni, delle esperienze e delle interazioni di un soggetto con il suo ambiente. La sua capacità di integrarsi nel contesto attorno a sè, sulla base delle proprie esigenze e dei bisogni collettivi di un ecosistema “entangled” che l’essere umano sta imparando a conoscere non come entità immobile e passiva, sullo sfondo, quanto piuttosto dinamica, vitale e dotata di forme letteralmente impensabili di intelligenza.
Seguendo lo stesso percorso del pensiero di von Uexkull, la cui influenza ha trasceso i confini della biologia per giungere alla filosofia, alla fenomenologia, alla psicanalisi, alla biopolitica, all’antropologia e alla sociologia, il curatore Marco Mancuso con la mostra UMWELT gioca con un’interpretazione estesa del concetto di ambiente, in riferimento ai processi cognitivi di conoscenza e alla totalità dell’esperienza cosciente di un soggetto in relazione agli elementi con cui entra in dialogo. E includendo, nell’equazione della realtà, le più avanzate forme di ricerca scientifica e intelligenza computazionale, attori sempre più protagonisti nell’indagine e nella modellazione del mondo in cui siamo immersi.
Attraverso un percorso espositivo articolato in una serie di opere che spaziano da indagini scientifiche a lavori speculativi, da sistemi di data analysis a organismi predittivi, da modelli che integrano elementi biologici e artificiali a possibili architetture di wordling, la mostra UMWELT si pone quindi l’obiettivo di aprire un dibattito sulle potenzialità critiche, estetiche e narrative offerte dallo studio dalle inesplorate forme di agenzia condivisa tra essere umano, macchine computazionali e sistemi naturali.

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