Armando Pizzinato e il Fronte Nuovo delle Arti (1946-1950)


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Il Museo Civico d’Arte, Palazzo Ricchieri di Pordenone, fino al 6 gennaio 2025 ospita una mostra antologica che celebra uno dei periodi più intensi e significativi della carriera di Armando Pizzinato, una delle voci più rilevanti della scena artistica veneziana del secondo dopoguerra e tra i fondatori del Fronte Nuovo delle Arti, movimento che ha segnato una svolta nella giovane arte italiana del tempo.

Armando Pizzinato, Studio, 1946, gessetti su carta, 21×31 cm, Museo Civico d’Arte, Pordenone

La mostra è voluta e promossa in occasione del ventennale dalla scomparsa dell’artista (14 aprile 2004) dall’amministrazione comunale di Pordenone, con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ed in collaborazione con l’Archivio Armando Pizzinato di Venezia.

L’esposizione, curata dallo storico d’arte Casimiro Di Crescenzo, fotografa un momento importante del percorso creativo di Pizzinato, artista originario di Maniago, ma profondamente legato a Pordenone, dove visse dal 1921, distintosi a livello nazionale accanto a maestri come Emilio Vedova e Giuseppe Santomaso.

Armando Pizzinato è stato un artista di spicco nella scena italiana del dopoguerra, contribuendo alla fondazione del Fronte Nuovo delle Arti, un movimento guidato dal critico d’arte Giuseppe Marchiori che riuniva i migliori giovani talenti dell’epoca. Il movimento, nato nel 1946 a Venezia, ebbe una breve ma intensa vita, sciogliendosi nel 1950. In seguito, Pizzinato, insieme a Renato Guttuso, aderì al Realismo Italiano, orientamento che segnò il resto della sua carriera.

La produzione artistica di Pizzinato in questi anni riflette il suo impegno sociale e politico, ispirato dai cantieri navali e dalle fabbriche, luoghi simbolici del lavoro operaio. La sua arte combina influenze cubiste, futuriste ed espressioniste, utilizzate per trattare tematiche sociali.

Questa mostra raduna una selezione significativa delle sue opere, evidenziando sia i suoi dipinti che le sue opere su carta, come matite, tempere e pastelli, che mostrano la sua maestria tecnica e creativa.

La mostra si sviluppa nelle tre suggestive sale del piano terra di Palazzo Ricchieri, offrendo ai visitatori un viaggio immersivo tra le opere che meglio rappresentano lo stile innovativo e personale di Pizzinato. Nei suoi dipinti, l’artista fonde magistralmente l’influenza di Picasso, il cubismo, il dinamismo futurista e la forza espressionista del colore per affrontare tematiche sociali di grande attualità. Di particolare interesse sono i lavori su carta, spesso inediti, che rivelano l’innato talento di Pizzinato per il disegno. Matite, tempere, acquerelli e pastelli dimostrano la sua maestria nel creare effetti cromatici unici, culminando in una serie di monotipi sperimentali che anticipano le tecniche serigrafiche.

Un catalogo curato da Casimiro Di Crescenzo, con riproduzioni delle opere esposte, accompagna la mostra, offrendo un ulteriore strumento per approfondire la conoscenza di questo straordinario artista.

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