Donna, Musa, Artista. Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento


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Al Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme (PD), fino al 12 gennaio 2025 è aperta la mostra dedicata a Cesare Tallone (1853 – 1919), Direttore all’Accademia Carrara di Bergamo e professore di pittura a quella di Brera, artista di grande successo, ritrattista della Regina Margherita e fondatore di una delle prime scuole di pittura femminili. La mostra, intitolata “Donna, Musa, Artista. Ritratti di Cesare Tallone tra Otto e Novecento”, è prodotta e promossa da Comune di Abano Terme, Museo Villa Bassi Rathgeb, in collaborazione con CoopCulture, gode del patrocinio del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova ed è realizzataa cura di Raffaele Campion, Silvia Capponi, Elena Lissoni e Barbara Maria Savy.

Giovanni Boldini, Mezzo busto di signora con fiori alla cintura, 1909 ca, olio su tela, Collezione privata, Courtesy Stefano Bosi

Questa mostra presenta alcuni dei ritratti della famiglia Tallone, tra cui quello della moglie dell’artista, la poetessa Eleonora Tango, e dei figli Guido e Irene, raffigurati dal vero nelle vesti di pastorelli, ciociare, massaie, e talvolta in immagini dal sapore intimo e sognante.

L’indagine condotta dal team curatoriale sulle immagini di famiglia dell’artista, tra dipinti di genere, ritratti e fotografie, ha reso possibile avviare anche una riflessione sulla rappresentazione e autorappresentazione delle donne nella società italiana tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. La poetessa Eleonora Tango, moglie del pittore e sua sorella Virginia Tango Piatti, scultrice, pianista, traduttrice, prolifica giornalista e traduttrice, erano entrambe in stretti rapporti con Sibilla Aleramo, scrittrice e giornalista nota per la sua attenzione alla condizione femminile italiana tra Ottocento e Novecento, e proprio alle relazioni importanti e al lavoro intellettuale di queste donne colte della famiglia Tallone viene dedicata un’intera sezione della mostra.

In relazione con artisti e intellettuali, come la poetessa Ada Negri, la critica Margherita Sarfatti, Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, nel 1897 Tallone fonda a Bergamo una scuola d’arte privata per sole donne; di queste allieve, alle quali era precluso l’accesso all’Accademia, sono presenti in mostra alcune opere, come due splendide Nature morte con fiori realizzate nel 1888 da Clara Müller e il Ritratto della sorella Valeria (1906 circa) di Emma Nessi sua allieva quando insegnava pittura all’Accademia di Brera.

In questo contesto, libero e aperto, prendono vita alcuni ritratti femminili dell’artista che restituiscono un caleidoscopio di immagini emblematiche di una società in trasformazione, dal Doppio ritratto femminile (1887) a quello dell’attrice Lina Cavalieri (1905 circa), icona di stile che campeggia anche nel manifesto Campari presente in mostra insieme ad altri della Collezione Salce di Treviso, fino allo “scandaloso” Nudo femminile (1913 circa). In un’apposita sezione dedicata alla femminilità moderna nell’ambiente del teatro e dello spettacolo, in dialogo con l’opera pittorica di Cesare Tallone, è esposto il Ritratto di Emma Gramatica (1911) di Lino Selvatico della Galleria Ricci Oddi di Piacenza. All’interno del percorso di mostra viene richiamata anche la figura dell’attrice Lyda Borelli, attraverso fotografie d’epoca e oggetti evocativi.

Arricchiscono la mostra anche oggetti di moda e arti applicate dei vicini Musei Civici di Padova che forniscono un quadro completo della società e dei costumi femminili, tra esigenze di rappresentazione, nuovi orientamenti della moda e un galateo vestimentario riflesso di precise norme sociali. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore in cui vengono riportati gli esiti degli studi.

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