La mostra “Jannis Kounellis. La Stanza Vede. Disegni 1973-1990”, allestita al Museo Civico degli Eremitani di Padova fino al 17 novembre, presenta per la prima volta in Italia un nucleo di 100 opere su carta, disegni, schizzi, gouache e progetti, di Jannis Kounellis (Grecia 1936-2017) realizzate tra il 1970 e il 1990.
L’esposizione indaga il ruolo centrale del disegno nella pratica artistica del pittore e scultore greco naturalizzato italiano, esponente di primo piano di quella che il critico Germano Celant ha definito Arte povera.
Il disegno è da considerarsi come parte integrante del processo creativo di Kounellis. Il nucleo di opere su carta presenta diverse sezioni tematiche, tra cui: progetti preparatori di opere, bozzetti di allestimenti, rappresentazioni di figure femminili, volti.
A volte i soggetti sono ambienti e opere disegnate nel dettaglio con particolari ben riconoscibili. In altri casi il tratteggio leggero o la linea nervosa raccontano di un immaginario fatto di paesaggi industriali attraversati da treni e ciminiere fumanti sorvolate da angeli.
Tra gli elementi ricorrenti vi è la stanza che simboleggia una componente fondamentale nel lavoro di Kounellis: lo spazio, senza il quale l’opera non può darsi e in stretta relazione al quale viene concepita. A questa serie di disegni, tra il 1991 e il 1992, è stata dedicata la mostra itinerante.
La mostra è accompagnata dalla prima importante pubblicazione di disegni e opere su carta di Jannis Kounellis, in edizione trilingue, italiano inglese, tedesco, a cura della Galleria Christian Stein.
Il volume, riccamente illustrato, comprende un testo inedito del curatore e autore svizzero Dieter Schwarz e un’indagine visiva sulla relazione tra i disegni e le installazioni dell’artista. Nato a Pireo, Grecia, Jannis Kounellis si trasferisce a Roma nel 1956. L’infanzia e gli anni della formazione furono segnati dall’esperienza della guerra civile e della Seconda Guerra Mondiale. All’Accademia di Belle Arti di Roma sviluppa le nozioni di spazio e di forma grazie al confronto con i grandi maestri della pittura italiana, da Giotto a Masaccio a Caravaggio.
Noto per il coinvolgimento di materiali grezzi nella sua opera (naturali e di sintesi, come lastre di metallo, intelaiature di letti, porte, scaffali, cotone, lana, cera, ferro, piombo, legno, carbone, elementi vegetali e animali), Jannis Kounellis realizza sculture, installazioni e performance, senza smettere mai di definirsi un “pittore”.
La sua opera trascende infatti qualsivoglia categorizzazione mediale rompendo con le tradizionali convenzioni linguistiche, uscendo dalla tela e coinvolgendo lo spazio circostante.