Fino al 20 ottobre, il Mart di Rovereto dedica a Luigi Serafini un’approfondita mostra antologica sulla vasta attività creativa dell’artista che investe i campi dell’architettura, del design, della pittura, della scultura, della grafica, della fotografia e dell’arte digitale, a cura di Denis Isaia, Andrea Cortellessa, Pietro Nocita.
Il percorso espositivo prende le mosse dal Codex Seraphinianus, enciclopedia fantastica costituita da oltre 300 tavole illustrate e corredate da descrizioni in una lingua inesistente. Stampata per la prima volta nel 1981 da Franco Maria Ricci, è stata più volte oggetto di ristampe ed edizioni internazionali. Il libro conta entusiasti e noti sostenitori illustri, tra cui Italo Calvino, Federico Zeri, Umberto Eco, Tim Burton, Roland Barthes, Jean-Michel Jarre, Orhan Pamuk, Philippe Starck e Fernando Arrabal.
Nell’esposizione prodotta dal Mart il Codex è rappresentato con 60 tavole originali che sono confluite nella prima edizione a cui si aggiungono una quarantina di tavole meno conosciute e per questo preziose, realizzate successivamente e appartenenti a Serafini stesso.
Scritti, articoli, film e opere teatrali hanno contribuito alla popolarità della fantaenciclopedia che oggi è frequentemente ripresa persino nei tatuaggi, nelle canzoni e nelle stories di Instagram.
La mostra illustra poi tutta la produzione serafiniana, vasta ed eterogenea, attraverso eccellenti prestiti provenienti da collezioni private o dalle disposizioni dello stesso artista.
Dall’esperienza all’interno del gruppo di architettura e design Memphis, sino alla Casa dell’artista, il percorso è un universo pop nel quale bizzarria e verità, ironia e seduzione, leggerezza e surrealtà convivono e si mescolano.
Vero e proprio progetto d’autore, anche l’allestimento è stato ideato da Serafini, in una esposizione-wunderkammer che è a sua volta opera d’arte.
La mostra inizia dalla produzione pittorica, per poi presentare sculture ispirate ai temi della bioetica e a classici letterari e poetici. Presenti anche alcune installazioni come la controversa Donna carota e i Disogni, disegni di sogno dai titoli stravaganti che sono anche giochi linguistici. Concludono una selezione di disegni d’architettura e prodotti di design, preambolo dell’opera totale di Serafini: la sua nota Casa-studio. In mostra visitatori e visitatrici hanno l’opportunità di entrare virtualmente nella casa romana di Serafini, grazie a una video-mappatura in 3D realizzata dall’Università Iuav di Venezia.
La mostra è corredata da un catalogo curato da Andrea Cortellessa con scritti di Vittorio Sgarbi, Denis Isaia, Pietro Nocita, Stefania Zuliani, Emanuele Dattilo, Chiara Alessi, Agostino De Rosa e Antonio Calandriello, Pascal Bonafoux oltre che dello stesso Cortellessa. Il progetto editoriale conterrà anche una preziosa antologia di testi critici sul lavoro di Serafini e una rara selezione di testi a sua firma.
La mostra è sostenuta da Altemasi, Fondazione Silvano Toti, Casse Rurali Trentine e Cassa Rurale AltoGarda e Rovereto.