Valerio Adami. Pittore di Idee


Stampa

Palazzo Reale di Milano, fino al 22 settembre ospita un’antologica dell’artista Valerio Adami (Bologna, 1935), che celebra i sessantacinque anni di carriera e ricerca ed è uno dei maggiori artisti italiani del Dopoguerra. La mostra è promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con l’Archivio Valerio Adami, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi.

Valerio Adami, Penthesilea, 1994, 195×265 cm, Collezione Adami, Courtesy Archivio Valerio Adami

Curata da Marco Meneguzzo, con il coordinamento generale di Valeria Cantoni Mamiani, presidente dell’Archivio Valerio Adami, la rassegna presenta oltre settanta grandi quadri e circa cinquanta disegni, dal 1957 al 2023, tra i più significativi dell’opera del Maestro. Pittore stimato in tutto il mondo, Valerio Adami incarna perfettamente l’idea dell’artista internazionale e aperto a tutte le suggestioni derivate da altri linguaggi, come la letteratura, la filosofia, la musica.

Formatosi a Milano, a Brera, con Achille Funi, ha subito compreso l’importanza di frequentare un ambiente internazionale. I suoi viaggi, sempre in compagnia della moglie Camilla Cantoni Mamiani, iniziati con il tradizionale “pellegrinaggio” a Parigi da giovanissimo, non sono mai terminati.

La sua pittura partecipa criticamente al proprio tempo e, se negli anni Sessanta vive una prima stagione di notorietà all’interno della corrente della pop art, già dai primi anni Settanta se ne distacca, accentuando la sua vocazione per così dire “letteraria”, ricca di citazioni sia visive che legate alla parola, sempre più presente nel suo lavoro fino a includerlo tra i maggiori esponenti di quella “Figuration narrative” francese cui, ancora una volta, si identifica solo parzialmente.

Dietro a immagini di immediata leggibilità è sottintesa una narrazione più profonda: le opere di Adami si popolano di metafore visive sofisticate e racchiudono concetti filosofici, letterari e mitologici, rappresentando nella sua opera l’evoluzione del pensiero occidentale. 

I miti fondativi della cultura europea, i suoi autori, le loro storie diventano i soggetti quasi esclusivi della sua opera, senza dimenticare certe narrazioni esotiche che comunque appartengono alla visione del mondo occidentale: è questo concentrato di attenzioni che negli anni lo farà colloquiare a fondo con alcuni tra i più grandi intellettuali e scrittori del ‘900, come Octavio Paz, Italo Calvino, Jacques Derrida, Luciano Berio, Antonio Tabucchi, Jean-François Lyotard.

Nonostante Adami sia noto per il cromatismo acceso delle sue narrazioni, è il disegno la vera chiave di lettura, il punto di partenza di ogni suo quadro, il centro del suo pensare l’arte, il “nulla dies sine linea”, perché consente di comprendere appieno il rapporto tra idea, soggetto, narrazione, parola, che poi esplode nella pittura. Un “Pittore di Idee”, dunque, come recita il sottotitolo dell’esposizione, che mostra nelle opere come si possa essere al contempo artisti e intellettuali.

La mostra è anche l’occasione per far conoscere il lavoro dell’Archivio Valerio Adami, nato nel 2021 in seno alla famiglia, che persegue gli scopi di valorizzare, conservare, promuovere e tutelare l’opera di Valerio Adami, facendo ricerca su tutto ciò che riguarda il lavoro e la vita del Maestro.

In mostra anche il documentario “Valerio Adami. Il pittore di poesie” prodotto da Artery Film, per la regia di Matteo Mavero, con la partecipazione dello stesso Valerio Adami e di amici filosofi e artisti. La rassegna è inoltre accompagnata da un catalogo edito da Skira Arte in edizione bilingue italiano e inglese.

Share Button