Costas Varotsos. Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa


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Grazie al finanziamento del Ministero della Cultura, nell’ambito del Piano per l’Arte Contemporanea (PAC), prende avvio “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, di Costas Varotsos, unico progetto approvato in Puglia, nella stagione 2022-2023 attraverso il bando del Ministero della cultura. 

Costas Varotsos, Horizon, Egitto, 2023

Un itinerario dedicato alla figura mitologica di Prometeo, che ha rubato il fuoco sacro a Zeus. Un percorso espositivo che si snoda tra Lecce e Otranto, ideato e coordinato dal Museo Sigismondo Castromediano, con il sostegno della Regione Puglia. Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale, Teatro Pubblico Pugliese e il patrocinio del Comune di Lecce e della Provincia di Lecce dell’Università del Salento, del Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Bari, dell’Accademia Belle Arti di Lecce.

“Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, visitabile fino al 12 giugno 2025, è il titolo della mostra che mette in scena la disillusione dell’artista nei confronti di un’umanità reietta che non ha saputo valorizzare il dono del fuoco, inteso come simbolo del sapere e della τέχνη, la tecnica. Elpís, è la personificazione dello spirito della speranza che, Esiodo ne “Le opere e i giorni”, ci racconta essere l’ultimo dono rimasto custodito nel vaso di Pandora; nonostante gli uomini siano corrotti e inclini alla bramosia, e abbiano sprecato perciò il dono di Prometeo, Elpís resta la scintilla che l’artista coltiva nel futuro dell’umanità. In tal senso è anche la metafora dell’arte stessa, l’unico barlume nel buio che attanaglia l’esistenza dell’uomo contemporaneo.

Varotsos torna in Puglia oltre dieci anni dopo l’intervento, a Otranto, sul relitto della motovedetta albanese Katër i Radës, ovvero L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante, una delle sue opere più significative e attuali, dedicata appunto al tema delle migrazioni.

Il ritorno dell’artista greco nelle terre salentine è reso possibile grazie alla stretta e più che decennale collaborazione tra Varotsos e i curatori del progetto: Giusi Giaracuni, storica dell’arte e assistente dell’artista, Luigi De Luca direttore del Polo biblio-museale di Lecce, che si sono occupati anche della realizzazione del catalogo e del coordinamento delle produzioni delle opere site-specific.

Il comitato scientifico è composto, inoltre, da Flavia Frisone, docente di Storia greca all’Università del Salento, Lorenzo Madaro, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Brizia Minerva, storica dell’arte responsabile della sezione storico artistica del Museo Castromediano di Lecce, e Annalucia Tempesta, responsabile della sezione archeologica del Museo Castromediano. Negli ambienti del Museo sono presenti opere quali: Prometeo, il dio/eroe realizzato con la grazia potente del vetro, un materiale imponente e allo stesso tempo fragile, spezzato in molteplici frammenti taglienti e sovrapposti; Elpís rappresentato dal fuoco, l’elemento rubato agli dèi che prende forma sulla terra grazie a una lunghissima lancia rossa, simbologia che Varotsos ha usato per la prima volta nella scenografia realizzata per Prometeo, diretto da Stavros Tsakiris, nel grande teatro antico di Epidauro, nel 2019. Negli spazi circostanti, opere come Globe, Europe, Labyrinth, Black Venus, Blows, Dialogue, entrano in relazione con i paesaggi del Castromediano attualizzandone i contenuti storici e mitologici, con riferimento alla dimensione umana e ai concetti di vita, morte e sacralità.

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