Marta Roberti / Juliette Minchin. Rivelazioni


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A Firenze, il Museo Sant’Orsola ha invitato l’artista Juliette Minchin e la fumettista Marta Roberti a gettare uno sguardo unico su questo luogo ricco di storia e a creare opere originali e oniriche legate a elementi del suo passato, con la mostra “Rivelazioni”, fino al 27 ottobre. Le due artiste portano l’ex convento in una nuova dimensione, quella del sogno.

Juliette Minchin, Installazione nell’ex chiesa del convento di Sant’Orsola, cera e acciaio, dettaglio, © Cinestudio Italy

Ciascuna delle due artiste si occupa della trasformazione di due spazi distinti: Juliette Minchin lavora nell’ex speziera e nella chiesa “esterna”. Marta Roberti, dal canto suo, si occupa della chiesa “interna” e dei sotterranei dell’ex infermeria, che per la prima volta vengono resi eccezionalmente accessibili al pubblico.

Le installazioni e le sculture di cera di Juliette Minchin creano una seconda pelle sopra e intorno ad alcune parti dell’architettura dell’edificio. L’artista evoca lo spettacolare e fugace passato barocco dell’ex convento, mentre Marta Roberti si concentra sui luoghi privati delle suore (dove dormivano e meditavano). Poiché di questi spazi non rimane traccia tangibile, Marta Roberti immagina e trasforma la chiesa “interna” in un’immensa cella monastica, e ne ricopre le pareti con “affreschi” di carta ispirati a scene presenti nei monasteri.

Una delle principali aspirazioni del Museo Sant’Orsola è quella di contribuire a rivelare il passato del sito attraverso l’espressione artistica contemporanea.

Il museo ha assunto una duplice missione: valorizzare il patrimonio materiale e immateriale dell’ex convento e creare un nuovo patrimonio che sia rilevante per i nostri tempi e per le questioni che dobbiamo affrontare.

Una mostra permanente presenterà le testimonianze di ieri e di oggi, in un dialogo fecondo tra passato e presente, per aiutarci a capire meglio e a costruire il futuro.

Il museo sarà gestito dalla Fondation Storia, una fondazione aziendale creata dal gruppo francese Artea. La fondazione sostiene anche il lavoro di artisti contemporanei attraverso commissioni specifiche e un programma di residenze artistiche per talenti emergenti, lanciato nell’estate del 2022.

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